Investing.com – Il 2019 è stato un anno terribile per l’industria italiana, segnando un calo dell’1,3%, dato peggiore dal 2014. A comunicarlo è stato l’Istat nella giornata di oggi, nella consueta analisi sull’economia italiana.
Si tratta di un nuovo calo dopo cinque anni di crescita consecutiva per le nostre fabbriche, con il 2018 che si era chiuso con una crescita dello 0,6%.
Particolarmente ampio è stato il calo nell’ultimo mese dall’anno, con l’Istat che stima un -2,7%, che sale a -4,3% considerando gli effetti di calendario.
A dicembre 2019 il calo della produzione dei beni intermedi è arrivato al 6,6%, quello dell’energia è stato del 6%, i beni strumentali sono scesi del 4,7% mentre sono risultati stabili i beni di consumo (-0,8%).
Crolla le industrie (-10,4%), la fabbricazione di coke e prodotti pe petroliferi raffinati (-9,3%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-7,7%).
"La flessione è stata più marcata per i beni intermedi, meno forte per i beni strumentali", spiega Istat. "Considerando l'evoluzione congiunturale dello scorso anno”, prosegue l’istituto di statistica, “si è registrato un aumento solo nel primo trimestre, mentre nei successivi si sono avute continue flessioni, con un calo più marcato negli ultimi tre mesi dell'anno".
Infine, crescono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, cresciuti del 5,3%, l’Industria alimentare, le bevande e il tabacco sono cresciuti del 2,9% e le altre industrie hanno visto un +1,1%.
L’indice Sentix nella zona euro
Nella giornata di oggi, il calendario economico prevedeva anche il dato sull’Indice Sentix della fiducia degli investitori relativa al mese di febbraio nell’Unione europea.
Nella zona euro il morale degli investitori è calato per la prima volta in quattro mesi a causa dei timori sul coronavirus. L’indice è sceso del 5,2 rispetto al 7,6 di gennaio, dato superiore al consensus Reuters, fermo a 4,1.
"La diffusione del coronavirus e le conseguenti misure drastiche adottate dal governo cinese hanno gettato un'ombra sulle prospettive economiche", ha affermato Huebner. "Fortunatamente, finora l'effetto è limitato."
"Tuttavia, alla luce del significativo peggioramento dei dati economici cinesi, è chiaro che l'effetto negativo sarà probabilmente di molto superiore se nei prossimi giorni non sarà evidente che la diffusione del virus è stata contenuta", ha aggiunto.