Investing.com - I futures del petrolio sono scesi durante la mattinata europea, con gli investitori esitanti sull’esito delle elezioni presidenziali statunitensi e sull’avvicendamento di leadership in Cina.
I traders attendono inoltre i dati sulle scorte USA, nei timori di un calo della domanda nel nord Est degli Stati Uniti, dopo che l’Uragano Sandy si è abbattuto sull’area la scorsa settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono stati scambiati a 85,44 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,25%.
I prezzi sulla borsa di New York sono rimasti nel range stretto di 85,80 dollari al barile, il massimo giornaliero ed il minimo della seduta di 85,43 dollari al barile. I prezzi del petrolio sono scesi al minimo di 4 mesi di 84,36 a luglio.
Gli operatori sono rimasti cauti in attesa dell’inizio delle votazioni negli USA, con i sondaggi d’opinione che fanno intravedere un testa a testa tra il Presidente Barack Obama e lo sfidante Repubblicano Mitt Romney.
Gli investitori attendono inoltre lì’inizio del 18esimo Congresso del Partito Comunista Cinese per questo giovedì, dove avrà luogo l’avvicendamento alla testa del partito che avviene una volta ogni 10 anni.
La Grecia resta in focus, in vista del voto parlamentare di domani sulle nuove misure di austerity, necessarie ad Atene per assicurarsi il la prossima tranche di aiuti internazionali.
I traders del petrolio attendono i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
L’American Petroleum Institute rilascerà nel corso della giornata,mentre il report del governo di domani potrebbe mostrare un aumento delle scorte di greggio di 0,9milioni di barili.
I timori di un rallentamento della domanda di petrolio negli USA si sono intensificati la settimana scorsa, quando i dati hanno mostrato un aumento delle scorte di 370 milioni di barili, il massimo di quest’anno e degli ultimi 30 anni.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a dicembre sono scesi dello 0,35%, scambiati a 107,35 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 21,91 dollari al barile.
I traders attendono inoltre i dati sulle scorte USA, nei timori di un calo della domanda nel nord Est degli Stati Uniti, dopo che l’Uragano Sandy si è abbattuto sull’area la scorsa settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a dicembre sono stati scambiati a 85,44 dollari al barile nella mattinata europea, in calo dello 0,25%.
I prezzi sulla borsa di New York sono rimasti nel range stretto di 85,80 dollari al barile, il massimo giornaliero ed il minimo della seduta di 85,43 dollari al barile. I prezzi del petrolio sono scesi al minimo di 4 mesi di 84,36 a luglio.
Gli operatori sono rimasti cauti in attesa dell’inizio delle votazioni negli USA, con i sondaggi d’opinione che fanno intravedere un testa a testa tra il Presidente Barack Obama e lo sfidante Repubblicano Mitt Romney.
Gli investitori attendono inoltre lì’inizio del 18esimo Congresso del Partito Comunista Cinese per questo giovedì, dove avrà luogo l’avvicendamento alla testa del partito che avviene una volta ogni 10 anni.
La Grecia resta in focus, in vista del voto parlamentare di domani sulle nuove misure di austerity, necessarie ad Atene per assicurarsi il la prossima tranche di aiuti internazionali.
I traders del petrolio attendono i dati del governo USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di petrolio.
L’American Petroleum Institute rilascerà nel corso della giornata,mentre il report del governo di domani potrebbe mostrare un aumento delle scorte di greggio di 0,9milioni di barili.
I timori di un rallentamento della domanda di petrolio negli USA si sono intensificati la settimana scorsa, quando i dati hanno mostrato un aumento delle scorte di 370 milioni di barili, il massimo di quest’anno e degli ultimi 30 anni.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a dicembre sono scesi dello 0,35%, scambiati a 107,35 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 21,91 dollari al barile.