BRUXELLES (Reuters) - La fine del quantitative easing messo in atto dalla Banca centrale europea causerà problemi ai paesi della zona euro altamente indebitati, ocme l'Italia e il Portogallo.
L'avvertimento arriva dal ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos, secondo cui con la fine del programma di acquisto bond i costi di finanziamento di tali paesi sono destinati ad aumentare.
La Bce ha lanciato il quantitative easing alla fine del 2014, allargandolo l'anno scorso ai titoli di Stato. L'importo degli acquisti asset è stato recentemente aumentato a 80 miliardi di euro mensili. Il programma ha schiacciato i rendimenti dei titoli di Stato in tutta la zona euro.
"Il quantitative easing ha dei problemi e non durerà per sempre", ha detto Tsakalotos durante un convegno a Bruxelles.
La Bce si è impegnata a mantenere in vita il programma di stimolo fino a marzo 2017, ma potrebbe prolungarlo anche oltre, per contrastare una persistente bassa inflazione nel blocco della valuta unica.
"E' molto importante ricordare che quando il Qe finirà ci saranno un sacco di economie molto indebitate che avranno dei problemi", ha sottolineato il ministro greco.
"I tassi d'interesse del Portogallo o dell'Italia ora riflettono il fatto che c'è il quantitative easing".
Fino ad ora la Grecia non ha beneficiato del piano di stimolo, ma punta ed entrarvi dopo la conclusione della verifica del piano di riforme concordate nel piano di salvataggio negoziato con i creditori della zona euro.