ROMA (Reuters) - Nel corso del 2021 le nascite in Italia scenderanno sotto la soglia di 400.000 a causa del calo dei concepimenti durante la seconda ondata di Covid-19.
Lo prevede Istat che ha fornito queste indicazioni con il suo presidente Gian Carlo Blangiardo, nel corso di una audizione parlamentare sul ddl di conversione del decreto sull'assegno per i figli minori.
La criticità della piramide demografica italiana è nota da tempo, come ricorda Blangiardo nel suo intervento.
"Dal 2015, la popolazione residente è costantemente in calo: secondo l’ultimo dato ufficiale pubblicato dall’Istat, tra il 1° gennaio 2014 e il 1° gennaio 2021, la popolazione residente in Italia si è complessivamente ridotta di oltre 1.088 mila unità, circa 384 mila solo nell’ultimo anno".
In particolare poi la pandemia ha acuito questi fenomeni, non solo per il maggior numero di decessi ma anche per l'effetto sulle nascite.
"È infatti legittimo ipotizzare - dice il presidente Istat - che il clima di paura e incertezza e le crescenti difficoltà di natura materiale (legate ad occupazione e reddito) generate dai recenti avvenimenti abbiano avuto e continuino ad avere un’influenza negativa sulle scelte di fecondità delle coppie italiane".
I dati dei primi due mesi del 2021 confermano un calo delle nascite sul 2020 pari al 14% nel mese di gennaio e del 5% in quello di febbraio, corretto per il numero di giorni.
"Appare quindi altamente verosimile, anche a seguito dei prevedibili effetti del calo dei concepimenti durante la seconda ondata del virus (ottobre-dicembre 2020), che le nascite nel corso del 2021 scenderanno sotto la soglia delle 400 mila unità".
(Stefano Bernabei, in redazione a Roma Antonella Cinelli)