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Italia, commercio estero giugno in rosso per 2,2 mld euro, cresce deficit energia-Istat

Pubblicato 12.08.2022, 10:51
Aggiornato 12.08.2022, 10:54
© Reuters. La bandiera italiana a Palazzo Chigi a Roma. REUTERS/Guglielmo Mangiapane

© Reuters. La bandiera italiana a Palazzo Chigi a Roma. REUTERS/Guglielmo Mangiapane

ROMA (Reuters) - La bilancia commerciale italiana ha registrato a giugno un deficit pari a 2,166 miliardi di euro, rispetto a un avanzo di 5,673 miliardi di euro nello stesso mese del 2021, mentre continua ad ampliarsi il deficit energetico.

Secondo i dati diffusi oggi da Istat, nel mese in esame le esportazioni sono aumentate del 21,2% su base annua, le importazioni del 44,2%.

"Su base annua, la crescita dell'export rallenta ma resta molto sostenuta, con incrementi diffusi a tutti i settori e a tutti i principali paesi partner, a esclusione di Russia e Svizzera", spiega in una nota l'istituto di statistica.

"Il deficit energetico si amplia ulteriormente, per effetto dei forti rialzi dei valori medi unitari all'import di gas, greggio ed energia elettrica, e supera nei primi sei mesi dell'anno i 48 miliardi", aggiunge Istat, precisando che "nello stesso periodo il deficit commerciale sfiora i 13 miliardi, a fronte di un avanzo di quasi 29 miliardi dei primi sei mesi del 2021".

Con i Paesi dell'Unione europea, l'Italia a giugno ha segnato un surplus commerciale di 844 milioni, contro un attivo di 871 milioni nello stesso mese del 2021. Le esportazioni verso i Paesi Ue sono cresciute del 21,2% su base annua, mentre l'import vede un incremento del 22,1%.

A livello congiunturale, dopo cinque mesi di crescita a giugno si registra un calo dell'export sia verso i paesi Ue sia verso i mercati extra Ue.

© Reuters. La bandiera italiana a Palazzo Chigi a Roma. REUTERS/Guglielmo Mangiapane

"In complesso, nel secondo trimestre 2022, la dinamica congiunturale si conferma tuttavia molto positiva sebbene in decelerazione (+6,2%, da +8,0% del primo trimestre)".

A giugno, precisa l'istituto, "dopo l'aumento contenuto di maggio, si rafforza la crescita congiunturale dei prezzi all'import che riprendono ad accelerare su base annua; a contribuire sono soprattutto i rialzi dei prezzi dei prodotti energetici nell'area non euro".

(Antonella Cinelli, editing Stefano Bernabei)

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