TRIESTE (Reuters) - E' scattato oggi in Italia l'obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori e la misura è stata applicata in maniera per lo più pacifica in tutto il paese, nonostante qualche protesta isolata.
Nel porto di Trieste, dove alcuni gruppi di lavoratori hanno minacciato di bloccare le operazioni come protesta nei confronti della misura, la situazione sembra tutto sommato calma, con alcuni dei dipendenti in sciopero ma altri che continuano a lavorare normalmente.
Per Fabio Bocin, 59enne impiegato al posto di Trieste, il Green pass è discriminatorio. "Non è una misura sanitaria, è una mossa politica per creare divisione tra le persone...".
A Roma la polizia in tenuta antisommossa presidia un piccolo raduno di persone che manifestano al grido di "No Green Pass."
Il governo Draghi ha approvato la misura -- una delle più severe al mondo contro il coronavirus -- che rende obbligatorio per i lavoratori a partire da oggi presentare un certificato di avvenuta vaccinazione, un test con risultato negativo o un documento che attesti la recente guarigione dalla malattia.
Circa il 15% dei lavoratori del settore privato e l'8% di quelli del settore pubblico non è in possesso di Green Pass, secondo le stime di un documento interno del governo visto da Reuters.
Secondo le nuove regole, che saranno in vigore fino alla fine dell'anno, chi non sarà in possesso del certificato verrà sospeso dal lavoro senza stipendio e potrebbe incorrere in una multa fino a 1.5000 euro se dovesse comunque tentare di presentarsi a lavoro.
(Tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Milano Sabina Suzzi, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)