Di Alessandro Albano
Investing.com - L'inflazione al consumo italiana resta ai massimi pluriennali nonostante la revisione dell'Istat dello 0,1% in meno rispetto alle stime preliminari.
Il tasso annuo dell'indice dei prezzi al consumo è accelerato al 2,0% rispetto all'1,9% di luglio (livelli del 2013), mentre su base mensile l'IPC ha segnato un aumento dello 0,4% dal +0,5% del mese precedente.
L'accelerazione tendenziale dell’inflazione, spiega nella nota l'Istat, "si deve prevalentemente a quella dei prezzi dei beni energetici (da +18,6% di luglio a +19,8%) e in particolare di quelli della componente non regolamentata (da +11,2% a +12,8%), mentre i prezzi della componente regolamentata continuano a registrare una crescita molto ampia (e in lieve accelerazione da +34,2% a +34,4%)".
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,7% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo.
Indice armonizzato
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,2% su base mensile, ma balza al +2,5% su base annua dal +1,0% di luglio (la stima preliminare era +2,6%).
La marcata accelerazione dell’IPCA, precisa l'ufficio di statistica, "si deve al confronto con lo scorso anno, quando i saldi estivi (di cui il NIC non tiene conto) iniziarono ad agosto nella maggior parte delle regioni".
Per Bce inflazione è temporanea
Nonostante un'inflazione ai limiti della soglia Bce e il balzo della componente armonizzata, Pablo Hernandez de Cos, membro del Consiglio direttivo Bce, ha affermato che Francoforte ha in tasca gli strumenti giusti per affrontare "qualsiasi pressione al rialzo sui prezzi".
"La Bce sta monitorando da vicino l'andamento dell'IPC", ha detto de Cos, "ma non stiamo vedendo alcun impatto di secondo livello".
Pochi giorni fa, Isabel Schnabel, anch'essa membro del board di Francoforte, ha detto che l'inflazione nell'Eurozona "con ogni probabilità" diminuirà nel 2022, aggiungendo che l'inflazione non continuerà "a rimanere troppo alta o addirittura aumentare in modo incontrollabile"