ROMA (Reuters) - A luglio l'inflazione italiana si conferma in crescita per il settimo mese consecutivo a perimetro annuo, appena sopra le attese, ancora sostenuta prevalentemente dal rincaro dei prezzi dell'energia.
Secondo i dati provvisori diffusi oggi da Istat, nel mese in esame il Nic ha evidenziato rialzi dello 0,3% su mese e dell'1,8% su anno. Le attese erano per aumenti rispettivamente dello 0,2% e dell'1,7%.
A giugno, l'indice aveva segnato una variazione positiva dello 0,1% a livello mensile e un rialzo dell'1,3% a perimetro annuo.
"La forte accelerazione dell’inflazione a luglio è di nuovo dovuta ai prezzi dei Beni energetici, in particolare di quelli regolamentati, che registrano così la crescita più alta dal 1996", commenta Istat, osservando che "seppur in misura contenuta, una maggiore vivacità dell’inflazione si manifesta però anche in altri comparti merceologici, determinando così una ripresa anche dell’inflazione di fondo che rimane comunque un terzo di quella generale".
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano rispettivamente a +0,6% e a +0,5% (entrambe da +0,3% di giugno).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,5% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano nel mese osservato un’inversione di tendenza (da -0,7% a +0,2%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano (da +1,6% a +2,0%).
Passando all'armonizzato Ipca, a luglio l'indice risulta in ribasso dell'1,1% su mese - a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto - e in rialzo dello 0,9% a livello tendenziale, contro attese pari rispettivamente a -1,1% e +1,0%. Il mese prima l'Ipca era salito dello 0,2% congiunturale e dell'1,3% tendenziale.
(Valentina Consiglio, in redazione a Roma Stefano Bernabei)