ROMA (Reuters), 31 ottobre - Torna frazionalmente a crescere l'inflazione italiana nel mese di ottobre, dopo che ad agosto il paese era entrato in deflazione per la prima volta dal settembre 1959, sorprendendo gli economisti che si aspettavano un dato ancora preceduto dal segno meno.
Se da una parte l'uscita dalla spirale negativa dei prezzi è letta dagli analisti come un fattore sicuramente positivo, dall'altra un esame dello spaccato delle singole componenti mostra come la ripresa sia essenzialmente guidata da un balzo delle tariffe energetiche, probabilmente transitorio, e non lasci presagire una più decisa accelerazione per i prossimi mesi.
Secondo i dati preliminari di ottobre pubblicati questa mattina da Istat l'indice nazionale (Nic) dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% sia su base congiunturale che rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, dopo il -0,4% su mese e il -0,2% su anno di settembre.
Le attese, elaborate in un sondaggio Reuters, indicavano un calo dello 0,2% sia su mese che su anno.
L'inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,3%.
Il dato generale più alto delle attese "è positivo, chiaramente all'Italia avere un'inflazione troppo negativa non giova", commenta Raffaella Tenconi di Bank of America. "Quando si guarda al breakdown emerge però che si tratta probabilmente di una fase transitoria, la sorpresa è venuta dal rialzo della componente 'energy', soprattutto 'regulated prices', che magari dura ancora un paio di mesi ma non è indice di un vero trend".
L'inflazione core, calcolata al netto dei beni energetici e degli alimentari freschi, sale allo 0,5% dal +0,4% di settembre. Al netto dei soli beni energetici l'inflazione si porta a +0,4% da +0,3% di settembre.
SALGONO PREZZI GAS E ENERGIA
La ripresa dell'inflazione è dovuta principalmente al ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi dei beni energetici regolamentati (-2,6%, da -6,6% di settembre), sospinti dal gas naturale (-5,9%, da -11,1% del mese precedente), e dei servizi relativi alle comunicazioni (-1,0%, da -5,6% di settembre), sottolinea il comunicato Istat.
A livello congiunturale, il comparto regolamentato registra un forte aumento del prezzo del gas naturale (+4,7%) e un rialzo sensibile, seppur meno marcato, di quello dell'energia elettrica (+1,6%).
Nel mese di ottobre l'incremento congiunturale più ampio è quello dei prezzi dell'abitazione, acqua, elettricità e combustibili con +1,2%.
"Se si guardano i sondaggi che l'Istat fa sulle famiglie, già a luglio le famiglie riportavano un aumento di prezzi che non si vedeva nell'indice dell'inflazione, si è recepito adesso a ottobre. Da allora i sondaggi fanno vedere che c'è di nuovo una tendenza al ribassamento dei prezzi", commenta Tenconi.
Anche Chiara Corsa di UniCredit sottolinea come l'accelerazione sia stata prevalentemente guidata dalle tariffe energetiche. "E' positivo essere usciti dalla spirale negativa dei prezzi. Però da un certo punto di vista il fatto che il rialzo poggi tutto sulle componenti energetiche può essere visto come un fattore di debolezza, perché va a erodere il potere di acquisto delle famiglie, soprattutto le famiglie a più basso reddito che sono impattate maggiormente dai rincari delle bollette dell'elettricità e del gas".
Per quanto riguarda il capitolo di spesa Comunicazioni, "il rialzo è stato più forte di quanto ci aspettavamo con un +0,4% su mese, ma è una voce che pesa poco", sottolinea Corsa.
IN ZONA EURO INFLAZIONE SALE A 0,4%, IN LINEA CON ATTESE
Su base armonizzata, l'indice italiano dei prezzi al consumo (Ipca) è aumentato dello 0,3% su mese e dello 0,2% su anno (il tasso tendenziale era -0,1% a settembre).
Il dato odierno riduce il gap con l'Europa: la stima flash sull'inflazione della zona euro a ottobre, pubblicata oggi da Eurostat, indica una lettura tendenziale a 0,4%, in linea con le attese, dopo lo 0,3% di settembre.
Il dato è arrivato all'indomani di quello tedesco, che ha mostrato un rallentamento della crescita dei prezzi al consumo allo 0,7%, minimo da maggio.
NESSUNA FORTE ACCELERAZIONE PREZZI ATTESA IN PROSSIMI MESI
La lieve ripresa dei prezzi italiani a ottobre non dovrebbe però preludere a una più decisa accelerazione nei prossimi mesi e l'inflazione dovrebbe rimanere su livelli molto bassi almeno fino a primavera.
"E' una sorpresa per oggi, ma non cambia la nostra view di medio termine che l'inflazione starà praticamente a zero sia quest'anno che l'anno prossimo", commenta Tenconi.
"Dovremmo continuare a vedere un'accelerazione molto, molto graduale almeno fino alla fine dell'anno, inizio dell'anno prossimo", fa eco Corsa, che ha una stima di 0,3% per il 2014 e di 0,8% per il 2015.
D'altra parte anche a livello di zona euro la dinamica dei prezzi non dovrebbe mostrare significativi balzi nel breve termine. "Guardando avanti, crediamo che l'inflazione resterà probabilmente su livelli molto bassi nei prossimi mesi. Nei prossimi sei mesi potrebbe essere mezzo punto percentuale o inferiore. Anche se potrebbe crescere più avanti nel 2015 probabilmente resterà molto, molto sotto l'obiettivo di stabilità dei prezzi della Bce", (poco sotto ma vicino al 2%), secondo Nick Kounis di ABN AMRO.
(Sabina Suzzi)