Investing.com - Le spese pro-capite negli Stati Uniti sono salite meno del previsto ad ottobre, mentre i prezzi PCE core sono aumentati in linea con le attese, secondo i dati ufficiali di questo mercoledì.
Il Dipartimento per il Commercio USA ha dichiarato che le spese pro-capite sono salite di solo lo 0,3% ad ottobre rispetto al mese precedente, meno dello 0,5% e dopo l’aumento dello 0,7% di settembre, dato rivisto da una stima iniziale dello 0,5%.
Le spese pro-capite sono la fonte singola maggiore della crescita economica statunitense, rappresentando i due terzi dell’attività economica.
I redditi personali invece hanno visto un incremento al tasso destagionalizzato dello 0,6% ad ottobre, contro le aspettative di un aumento dello 0,4%. Nel mese precedente, erano saliti dello 0,4% (con una lettura iniziale dello 0,3%).
I consumi personali reali sono aumentati al tasso destagionalizzato dello 0,1% il mese scorso, meno dello 0,5% del mese precedente, dato rivisto da una stima iniziale pari allo 0,3%.
Intanto, l’indice dei prezzi PCE core è salito dello 0,1% il mese scorso, in linea con le previsioni e con il dato di settembre.
L’indice dei prezzi PCE core è salito al tasso annuo dell’1,7% ad ottobre, come previsto e confermando il tasso registrato nei due mesi precedenti.
La Federal Reserve utilizza l’indice PCE core come uno strumento per determinare se alzare o abbassare i tassi di interesse per mantenere l’inflazione a poco meno del 2%.
Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si attesta a 1,0642 da circa 1,0617 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD sale a 1,2472 da 1,2458, mentre la coppia USD/JPY è scambiata a 113,16 da 113,45 segnato in precedenza.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 101,11 rispetto a 101,32 segnato prima del report.
Intanto, i future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura stabile. I future Dow salgono dello 0,24%, i future S&P 500 sono in salita dello 0,25%, mentre i future Nasdaq 100 vanno giù dello 0,01%.
Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.188,00 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.182,50 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio USA si attesta a 48,47 dollari al barile dai 48,48 dollari precedenti.