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Le spese pro-capite USA superano le attese a settembre, PCE core come previsto

Pubblicato 30.10.2017, 13:31
Aggiornato 30.10.2017, 13:31
© Reuters.  Le spese pro-capite USA superano le attese a settembre, PCE core come previsto

Investing.com - La spesa dei consumatori USA è cresciuta più del previsto a settembre, mentre l’inflazione core è risultata in linea con le aspettative, secondo i dati ufficiali di questo venerdì.

Nel report del Dipartimento per il Commercio si legge che le spese pro-capite sono aumentate dell’1,0% a settembre rispetto al mese prima, in confronto allo 0,8% previsto e all’aumento dello 0,1% del mese precedente.

La spesa dei consumatori è la fonte principale della crescita economica statunitense e rappresenta i due terzi dell’attività economica.

I redditi personali, invece, sono saliti dello 0,4% a settembre, in linea con le previsioni e rispetto all’aumento precedente dello 0,2%.

Intanto, l’indice sui prezzi PCE core ha visto un incremento dello 0,1% a settembre rispetto al mese prima, in linea con le aspettative di una lettura invariata.

L’indice sui prezzi PCE core è salito al tasso annuo dell’1,3% a settembre, in linea con le attese di una conferma della lettura del mese precedente.

La Federal Reserve considera l’indice PCE uno strumento utile per decidere se alzare o abbassare i tassi di interesse, mirando a mantenere l’inflazione a poco meno del 2%.

Dal report è emerso inoltre che i consumi reali sono aumentati dello 0,6% il mese scorso, più dello 0,5% previsto e dopo il calo dello 0,1% di agosto.

Subito dopo il report, il cambio EUR/USD si attesta a 1,1631 da circa 1,1627 segnato prima dei dati, la coppia GBP/USD sale a 1,3192 da 1,3180, mentre la coppia USD/JPY è scambiata a 113,57 da 113,65 segnato in precedenza.

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L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 94,56 da 94,60 segnato prima dei dati.

I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura mista. I futures Dow scendono di 52 punti, o dello 0,22%, i future S&P 500 sono in calo di 6 punti, o dello 0,21%, mentre i futures Nasdaq 100 vanno su di 2 punti, o dello 0,04%.

Sul mercato delle materie prime, i future dell’oro sono scambiati a 1.272,15 dollari l’oncia troy, rispetto ai 1.271,58 dollari segnati prima dei dati, mentre il greggio si attesta a 54,01 dollari al barile dai 53,98 dollari precedenti.

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