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Oro in salita, sopra i 1.265 dollari

Pubblicato 11.06.2014, 15:00
Oro al massimo di due settimane
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Investing.com - Il prezzo dell’oro resta vicino al massimo di due settimane questo mercoledì, con gli investitori che restano cauti in mancanza di dati particolarmente rilevanti.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad agosto è rimasto in un range stretto che va da 1.265,30, il massimo dal 28 maggio, prima di ridurre i guadagni a 1.264,40 nella mattinata USA, in salita dello 0,34% o di 4,30 dollari.

L’oro ha chiuso la seduta di martedì in salita dello 0,49% o di 6,20 dollari, a 1.241,20 dollari l’oncia, il minimo dal 5 giugno e resistenza a breve termine a 1.267,50 dollari, il massimo dal 28 maggio.

I traders attendono il report sulle vendite al dettaglio USA previsto per domani per avere ulteriori indicazioni sulla forza della ripresa economica.

Il metallo prezioso è andato sotto forte pressione alla vendita nelle ultime sedute dal momento che gli investitori si aspettano una forte ripresa dell’economia statunitense nel secondo trimestre che comincia a non risentire degli effetti del rallentamento dovuto al clima particolarmente rigido dei mesi invernali.

Sempre sul Comex, l’argento con consegna a luglio è in salita dello 0,51%, o di 9,7 centesimi, a 19,26 dollari l’oncia troy, il massimo dal 27 maggio.

Il rame con consegna a luglio è in salita dello 0,61%, o di 1,9 centesimi, a 3,034 dollari la libbra, con il sentimento che ha risentito della decisione della Banca Mondiale di abbassare le previsioni di crescita per quest’anno.

Ieri la Banca Mondiale ha ridotto le previsioni di crescita globale al 2,8% dalla stima iniziale del 3,2%, per via di una crescita minore del previsto negli Stati Uniti, in Russia e in Cina.

Il rame risente delle prospettive di crescita economica per via del suo ampio utilizzo nelle industrie.

Il rame è crollato al minimo di cinque settimane ieri tra le notizie che le autorità cinesi starebbero continuando ad indagare circa l’eventualità che le compagnie abbiano usato le stesse scorte di rame, alluminio e ferro in modo collaterale per ottenere credito.

I sospetti di frode nel mercato delle materie prime lunedì si sono estesi ad un altro porto cinese, quello di Penglai, dopo che le autorità la settimana scorsa avevano iniziato ad indagare nel porto di Qingdao.

Il rame viene utilizzato come collaterale dalle compagnie e dagli investitori cinesi, per eludere gli standard severi imposti da Pechino per la concessione di credito.

La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.

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