Di Alessandro Albano
Investing.com - Fatica ancora la ripresa italiana nel primo trimestre ancora appesantita dalle restrizioni, ma il calo del prodotto interno lordo non supera le previsioni degli analisti sia su base annua che trimestrale.
Secondo le stime Istat, il PIL è diminuito dello 0,4% rispetto al -1,8% del trimestre precedente, al di sotto di una diminuzione prevista dagli esperti del -0,5%.
La variazione congiunturale, spiega l'ufficio statistico in nota, è la sintesi di "un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi nel loro complesso hanno registrato una diminuzione".
Dal lato della domanda, per l'Istat c'è stato "un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta".
In termini tendenziali, il tasso annuale segna il -1,4% contro le previsioni del -1,6%. Gli ultimi tre mesi 2020 avevano registrato un calo su base annua del -6,6%. Per il 2021, la variazione acquisita è pari al +1,9%.
Dal punto di vista occupazionale, rispetto a febbraio, a marzo si registra una crescita degli occupati, a fronte di una diminuzione di disoccupati e inattivi.
La crescita dell’occupazione (+0,2%, pari a +34mila unità), afferma la nota Istat, coinvolge "gli uomini, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 35-49enni che, invece, diminuiscono così come le donne e i dipendenti permanenti. Il tasso di occupazione sale al 56,6% (+0,1 punti)".
Da febbraio, diminuisce anche il numero di inattivi (-0,3%, pari a -40mila unità) a seguito "del calo registrato per entrambi i sessi e per gli under35 che si contrappone all’aumento osservato tra le persone con almeno 35 anni. Il tasso di inattività scende al 36,8% (-0,1 punti)".
Tuttavia, il livello dell’occupazione è inferiore dell’1,1% nel primo trimestre rispetto al precedente, con una diminuzione di 254mila unità.
Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione – registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – hanno determinato "un crollo tendenziale dell’occupazione (-2,5% pari a -565mila unità)". La diminuzione, precisa l'ufficio statistico, coinvolge uomini e donne, dipendenti (-353mila) e autonomi (-212mila) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 1,1 punti percentuali.
Rispetto a marzo 2020, risultano fortemente in crescita (+35,4%, pari a +652mila unità) le persone in cerca di lavoro, a causa "dell’eccezionale crollo della disoccupazione che aveva caratterizzato l’inizio dell’emergenza sanitari", mentre diminuiscono gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,1%, pari a -306mila), che a marzo 2020 "avevano registrato, invece, una crescita straordinaria".