Di Mauro Speranza
Investing.com – Incoraggianti dati sul Prodotto Interno Lordo in Italia relativo al terzo trimestre 2020, quello con la ripresa post lockdown.
Il PIL italiano di luglio, agosto e settembre è cresciuto del 16,1% rispetto al trimestre precedente, il quale aveva visto un -13%. Il dato diffuso oggi dall’Istat è corretto per gli effetti del calendario destagionalizzato e ancora provvisorio, ma è superiore alle attese di 11,2%. Su base annua, l’economia italiana è calata del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Inoltre, il tasso mensile di disoccupazione relativo a settembre è sceso al 9,6%, anche questo migliore delle aspettative (10,1%).
L’economia italiana resta ai livelli del 2015
Dall’Istat avvertono che “l'economia italiana, dopo la forte contrazione registrata nella prima metà dell'anno per gli effetti economici dell'emergenza sanitaria, registra un consistente recupero nel terzo trimestre, misurato da una crescita congiunturale del Pil pari a 16,1%”.
“La ripresa è diffusa a tutti i comparti economici e dal lato della domanda è trainata sia dalla componente nazionale (al lordo delle scorte), sia dalla componente estera. A causa delle flessioni dei precedenti due trimestri dell'anno, nel confronto con il terzo trimestre del 2019 la variazione resta negativa nella misura del 4,7%. Il marcato recupero del terzo trimestre riporta il volume del Pil ai livelli registrati nella prima metà del 2015”, aggiungono dall’Istat.
I dati in Europa
Questa mattina sono stati diffusi diversi dati sul prodotto interno lordo in Europa. Nell’eurozona, il PIL trimestrale torna a crescere e sale del 12,7% rispetto al -11,8% del mese precedente, mentre su base annuale si riduce il calo con un -4,3%. Entrambi i dati risultano migliori delle previsioni, rispettivamente di 9,4% e -7%.
La Francia ha visto un trimestre caratterizzato da una crescita del 18,2% rispetto al -13,7 del trimestre precedente, mentre la Spagna cresce del 16,7% recuperando quasi completamente il -17,8% precedente.
Infine, la Germania vede un trimestre di crescita pari all’8,2% rispetto al calo precedente del 9,8%, mentre su base annuale riduce la flessione con un -4,1% (precedente -11,3%).
La nuova ondata di Covid 19 in tutta Europa, però, resta al centro dell’attenzione degli analisti, secondo i quali "gli investitori, molto preoccupati per il comportamento di queste economie nel prossimo trimestre, soprattutto per il fatto che molti governi stanno scegliendo di attuare forti restrizioni alla mobilità delle persone e all'attività economica per combattere la seconda ondata della pandemia, restrizioni che avranno un impatto sulla futura crescita economica, essendo molto probabile che alcuni paesi della regione entreranno nuovamente in recessione, uno scenario che sta iniziando a scontare i mercati azionari nelle ultime sessioni", spiegano in Link Securities.