Investing.com - Il prezzo dell’oro è salito questo venerdì, ma resta al di sotto della soglia di 1.200 dollari, per via di un rafforzamento del dollaro in attesa di un aumento dei tassi nel 2015.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a febbraio è in salita dello 0,38% a 1.199,30 dollari l’oncia troy.
Ieri, il contratto di febbraio è salito dello 0,03%, a 1.194,80 dollari l’oncia troy.
Il dollaro ha segnato un’impennata dopo che la Fed ha dichiarato che sarà “paziente” prima di alzare i tassi di interesse: una posizione diversa dalla precedente che vedeva la banca centrale ferma a tassi di interesse bassi per un “lungo periodo di tempo”.
La banca centrale ha riconosciuto i miglioramenti nel mercato del lavoro statunitense ed ha notato che l’economia sta facendo progressi verso gli obiettivi di inflazione di occupazione.
Durante la conferenza stampa conclusiva al vertice, la Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che la banca non alzerà i tassi ancora “per un paio di vertici” suggerendo che l’aumento non avverrà prima di aprile.
Il biglietto verde è stato supportato inoltre dai dati del Dipartimento per il Lavoro USA, che hanno indicato un calo della nuove richieste di sussidio di disoccupazione la settimana terminata il 12 dicembre pari a 6.000 unità, a 289.000, dal totale rivisto della settimana precedente di 295.000 unità.
Gli economisti avevano previsto un aumento di 1.000 unità.
Tuttavia un secondo report ha mostrato che l’attività manifatturiera di Philadelphia è scesa a dicembre dopo l’aumento al ritmo più veloce dal dicembre 1993 dello scorso mese.
La Federal Reserve Bank di Philadelphia ha dichiarato che il suo indice manifatturiero è sceso a 24,5 questo mese dalla lettura di 40,8 di novembre. Gli economisti avevano previsto un calo a 26,6.
Sempre sul Comex, l’argento con consegna a marzo sale dello 0,05% a 15,945 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a marzo è in salita dello 0,39% a 2,856 dollari la libbra.