PARIGI (Reuters) - La Gran Bretagna può fare dei compromessi per garantire la continuità di accesso al mercato unico Ue, incluso un contributo al bilancio dell'Unione europea, ma compromessi in materia di immigrazione sono fuori discussione.
Lo ha detto Nigel Farage, leader del movimento anti Europa Ukip, in prima linea nella compagna per la Brexit, in un'intervista a Le Figaro.
"Ci può essere un compromesso con l'Ue, compreso un possibile contributo britannico al bilancio Ue, anche se io davvero non ne vedo la ragione. Ma non ci sarà alcun compromesso su ciò che l'Europa chiama la 'libera circolazione'", dice il leader populista.
"Mettere un freno all'immigrazione europea, questo è quello che 17,5 milioni di elettori ci hanno chiesto di fare", ha sottolineato.
Alla domanda quando la Gran Bretagna dovrebbe far scattare la clausola dell'articolo 50 del trattato europeo per avviare i colloqui ufficiali per l'uscita dalla Ue, Farage ha risposto: "Sto iniziando a pensare che l'incertezza ci costa, che dobbiamo andare avanti e attivare l'articolo 50 prima di settembre o ottobre. Forse non domani, ma in fretta".