MILANO (Reuters) - Il crollo del 50% del prezzo del petrolio zavorra i conti di Eni che registra un calo analogo nella redditività del primo trimestre dell'anno, anche se in parte compensata dall'andamento positivo dell'upstream, del settore Gas and Power e dal ritorno all'utile del Refining and Marketing.
L'utile netto adjusted (senza le componenti straordinarie) si attesa a 648 milioni di euro, in calo del 46% rispetto allo stesso periodo del 2014, mentre l'ebit scende del 55% a 1,567 miliardi, secondo un comunicato.
Il titolo, partito forte a Piazza Affari a seguito di risultati che sono sopre le attese del mercato, ridimensiona il rialzo e intorno alle 9,40 sale dello 0,35% a 17,44 euro.
Il cash flow operativo nel trimestre è pari a 2,30 miliardi, mentre l'indebitamento finanziario netto al 31 marzo sale di 1,46 miliardi a 15,14 miliardi di euro.
La produzione di idrocarburi si attesta a 1,697 milioni di barili/giorno, in salita del 7,2% rispetto al primo trimestre 2014. Escludendo l'impatto positivo dell'effetto prezzo nei contratti di production sharing e delle operazioni di portafoglio, la crescita è pari al 3,7% dovuta al contributo degli avvii del trimestre e delle produzioni in Libia, nonché dell'entrata a regime degli avvii 2014 in Angola, Congo, Egitto e Stati Uniti.
Quanto alle stime per l'anno la produzione di idrocarburi è prevista in crescita rispetto al 2014 grazie all'avvio di nuovi giacimenti e all'aumento di quelli avviati lo scorso anno in particolare in Angola, Congo, Egitto, Venezuela, Stati Uniti e Norvegia e ai maggiori volumi attesi in Libia, mentre le vendite di gas sono previste stabili.
Andando nei singoli comparti, l'ebit dell'Exploration and production si contrae del 72,3% essenzialmente a seguito del calo dei prezzi del petrolio, il Gas and Power registra un utile operativo adjusted in crescita del 21,5% sul trimestre 2014 nonostante vendite di gas in calo del 4,3% a 25,62 miliardi di metri cubi; in Italia la diminuzione è del 9,8%. Infine, il Refining and Marketing torna in utile operativo per 121 milioni grazie al recupero dei margini.
Soddisfazione dell'AD Claudio Descalzi sui risultati "che, in linea con la strategia annunciata lo scorso marzo, recuperano per oltre 600 milioni l'effetto scenario negativo determinato dal crollo del prezzo del Brent. Le produzioni upstream sono in crescita, i piani di sviluppo a sostegno delle nuove produzioni 2015-2016 proseguono secondo le previsioni, mentre tutti i business mid-downstream, approfittando anche di uno scenario favorevole, sono tornati in utile evidenziando i frutti delle azioni di trasformazione avviate".
(Giancarlo Navach)