ROMA (Reuters) - Il divario tra la dinamica dei prezzi e quella delle retribuzioni contrattuali italiane si è attestato a 7,6 punti percentuali nel 2022, raggiungendo il valore più elevato dall'inizio della serie storica nel 2001, mentre il potere d'acquisto dei lavoratori continua ad erodersi.
Secondo dati diffusi stamani da Istat, le retribuzioni sono aumentate dell'1,1% rispetto all'anno precedente, a fronte di un tasso di inflazione medio armonizzato dell'8,7%.
Guadando al solo mese di dicembre, l’indice mensile delle retribuzioni ha registrato un frazionale aumento rispetto a novembre (+0,1%) e un +1,5% rispetto a dicembre 2021 a fronte di un'inflazione pari al 12,3%.
(Valentina Consiglio, editing Sabina Suzzi)