Di Mauro Speranza
Investing.com – Il mercato del lavoro negli Stati Uniti sta ancora affrontando una prolungata e difficile ripresa dalla pandemia da Covid-19. A testimonianza di questa difficoltà per gli USA sono arrivati i dati sul mercato del lavoro e sul Pil statunitense, diffusi oggi dal Dipartimento del Lavoro.
In particolare, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione per la settimana conclusa il 21 giugno sono state 1,480 milioni, in diminuzione rispetto al dato precedente di 1,5 milioni, ma superiore alle attese (1,3 milioni).
Inoltre, le richieste continue di disoccupazione sono state 19,522 milioni, dato inferiore al precedente (20,289) e alle previsioni degli esperti.
Il PIL del primo trimestre 2020 ha visto un crollo del 5%, dato che conferma le previsioni degli analisti.
Notizie positive arrivano dal dato sugli ordini di beni durevoli relativi al mese di maggio, i quali hanno evidenziato una crescita del 4% contro il precedente -8,2%, mentre le previsioni si attendevano un +2,4%.
Dopo la diffusione dei dati, i future dello S&P 500 e del Dow Jones sono saliti leggermente ma restano in negativi facendo presagire un'apertura in rosso a Wall Street.
Nonostante i progressi dell'economia americana, la disoccupazione resta ai massimi storici dal secondo dopoguerra.
"Ci sono state alcune aziende che hanno cercato di mantenere la loro forza lavoro, in attesa di vedere cosa sarebbe successo con la riapertura", spiega Gus Faucher, capo economista di PNC Financial a Pittsburgh, Pennsylvania. "Anche mentre l'economia si sta riprendendo, non vedono il ritorno della domanda e decidono che non hanno bisogno di così tanti lavoratori", aggiunge l'esperto.
Un membro votante della Federal Reserve, Evans, ha dichiarato che per vedere l’economia tornare ai livelli pre-crisi bisognerà attendere la fine del 2022. I timori sulla tenuta della ripresa, infatti, trovano conferma anche dalla revisione al ribasso delle stime economiche da parte del Fondo monetario Internazionale che ieri ha tagliato la previsione sulla crescita dell'economia globale, prevista ora in contrazione del 4,9% nel 2020.
La diffusione del coronavirus negli Stati Uniti
Permangono le incertezze legate alla diffusione del coronavirus negli Stati Uniti, dove ad oggi il numero di casi e di decessi è il più alto in tutto il mondo, con oltre 2.381.360 contagi e 121.970 vittime.
Nella sola giornata di ieri, i nuovi casi sono stati quasi 35 mila, livello più alto dalla fine di aprile, con l'aumento degli infetti che ha riguardato più della metà degli Stati.
Questo ha spinto gli stati di New York, New Jersey e Connecticut, dove il tasso di infezioni è rallentato dopo essere stato particolarmente colpito, a richiedere ai turisti provenienti dai paesi con un numero crescente di infezioni di auto isolarsi per 14 giorni.