Unicredit (MI:CRDI) presa di mira dalle vendite dopo una trimestrale sotto le attese relativamente all'utile netto, con una guidance sui ricavi 2019 che è stata rivista al ribasso. Corre, invece, BANCO BPM, forte del trimestre migliore delle previsioni e dell'ipotesi di distribuzione del primo dividendo dalla nascita del nuovo gruppo.
Intorno alle 10,20 UniCredit cede il 3,27% sotto quota 10 euro a 9,94 euro per azione con oltre 11,4 milioni di pezzi trattati a fronte di una media a 30 giorni di 18,3 milioni. Il titolo ha toccato anche un minimo a 9,9 euro. Per contro Banco Bpm (MI:BAMI) balza del 5,11% a 1,78 euro con oltre 20 milioni di pezzi scambiati da una media a 30 giorni di 23,1 milioni.
"I risultati di UniCredit non sono stati molto positivi con il Cet1 ratio calato nel secondo trimestre, mentre sono state confermate le stime di utili per l'anno", osserva un broker che confronta, invece, i conti trimestrali di Banco Bpm (MI:PMII) "superiori alle attese, con la possibilità di migliorare l'attuale stima di eps di 0,3 euro per l'anno, ma soprattutto il Ceo ha ieri ha aperto a un possibile dividendo che, in questa fase di mercato, è molto importante", aggiunge.
UniCredit ha rivisto al ribasso la guidance sui ricavi nel 2019, a 18,7 miliardi da 19 miliardi, a causa del persistente scenario di tassi di interesse bassi ma conferma il target sull'utile netto rettificato di 4,7 miliardi e su un payout del 30%. Nel secondo trimestre l'utile netto contabile si è attestato a 1,9 miliardi in crescita dell'81%, grazie alla cessione del 17% di Fineco, ma sotto le attese degli analisti, fornite dalla banca, che convergevano su 2,13 miliardi.
Banco BPM ha registrato nel primo semestre un utile netto di 593,1 milioni, in netto progresso rispetto ai 352,6 milioni di un anno prima.
(Giancarlo Navach)