BRUXELLES (Reuters) - L'inflazione della zona euro ha subito un brusco rallentamento nel mese di marzo, secondo una stima flash diffusa oggi, con la guerra dei prezzi del petrolio tra Russia e Arabia Saudita che riduce i costi dell'energia e l'epidemia da coronavirus che provoca una violenta battuta d'arresto dell'attività economica in tutto il blocco.
Secondo i dati pubblicati oggi dall’ufficio statistico dell’Unione europea Eurostat, i prezzi al consumo nei 19 Paesi che condividono la moneta unica sono aumentati dello 0,5% a marzo rispetto a febbraio, un incremento dello 0,7% su base annua, rallentando dall'1,2% della crescita annuale di febbraio.
Gli economisti interpellati da Reuters stimavano un aumento dello 0,8% su base annua. Il calo registrato porta la crescita dei prezzi ancora più lontano dal target di inflazione della Bce, inferiore, ma vicino, al 2%.
I prezzi energetici a marzo sono crollati del 4,3% su base annua, mentre i prezzi degli alimenti non trasformati sono aumentati del 3,5%. Senza queste due componenti volatili - una misura che la Bce definisce inflazione 'core' e osserva attentamente per le sue decisioni di politica monetaria - i prezzi sono cresciuti dell'1,2% in termini annuali, come previsto, in calo dall'1,3% di febbraio.
Un indicatore di inflazione ancora più ristretto che esclude anche i prezzi di alcol e tabacco, monitorato da molti economisti, è rallentato a marzo all'1% su base annua dall'1,2% di febbraio. Gli economisti si aspettavano un rallentamento all'1,1%.