LONDRA (Reuters) - L'attività manifatturiera nella zona euro è ulteriormente diminuita il mese scorso a causa del crescente costo della vita che ha spinto i consumatori a mantenersi cauti, mentre l'aumento vertiginoso delle bollette energetiche ha limitato la produzione.
L'indice Pmi finale per il comparto, a cura di S&P Global, è sceso al minimo di 27 mesi di 48,4 a settembre dal 49,6 di agosto, appena al di sotto di una lettura preliminare di 48,5 e ulteriormente al di sotto della soglia di 50 che separa la crescita dalla contrazione.
L'indice relativo alla produzione, che si inserisce nel Pmi composito atteso mercoledì e considerato un buon indicatore della salute dell'economia, è calato a 46,3 da 46,5, segnando il quarto mese di letture inferiori a 50.
"La cattiva combinazione di un settore manifatturiero in recessione e di crescenti pressioni inflazionistiche si aggiungerà ulteriormente alle preoccupazioni sulle prospettive dell'economia della zona euro", ha affermato Chris Williamson, capo economista di S&P Global.
"Se si escludono i lockdown all'inizio della pandemia, i produttori della zona euro non hanno assistito a un crollo della domanda e della produzione di questa portata dall'apice della crisi finanziaria globale all'inizio del 2009".
C'è una probabilità del 60% di una recessione nel blocco entro un anno, secondo un sondaggio Reuters del mese scorso, e anche gli indicatori prospettici nel Pmi hanno dipinto un quadro cupo.
La domanda è scesa al ritmo più rapido da quando la pandemia di coronavirus si stava diffondendo in tutto il mondo, i portafoglio ordini erano ridotti e le scorte di prodotti finiti invenduti crescevano, con le fabbriche che hanno aumentato i prezzi per far fronte ai costi crescenti.
Questo ha smorzato l'ottimismo e l'indice della produzione futura, che valuta le prospettive dei responsabili degli acquisti per l'anno a venire, è diminuito bruscamente, scendendo a 45,3 da 52,7, la lettura più bassa da maggio 2020.
"La combinazione di aumento dei costi e crollo della domanda ha spinto le aspettative delle aziende per l'anno a venire a ridursi ancora una volta a settembre, portando a sua volta a una riduzione degli acquisti e a una minore crescita dell'occupazione mentre le aziende si preparano a un inverno difficile", ha detto Williamson.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)