BRUXELLES (Reuters) - I prezzi al consumo della zona euro sono scesi ai minimi di oltre quattro anni, avanzando ulteriormente in territorio negativo. La rilevazione di settembre si attesta a livelli inferiori alle stime, alimentando i timori di una spirale deflazionistica legata alla pandemia di Covid-19.
I prezzi al consumo nei 19 Paesi della zona euro a settembre sono diminuiti dello 0,3% su base annuale, rilevando anche un aumento dello 0,1% su base mensile. Lo mostrano le stime preliminari pubblicate oggi da Eurostat.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto una contrazione dello 0,2% su base annua. Il calo è il peggiore rilevato da aprile 2016, quando i prezzi al consumo calarono sempre dello 0,3%.
I prezzi dell'energia sono diminuiti dell'8,2% a settembre, dopo aver visto un calo del 7,8% ad agosto. Calano anche i prezzi dei beni industriali non energetici, in ribasso dello 0,3% dopo una contrazione dello 0,1% ad agosto.
Escludendo le componenti volatili di prodotti alimentari ed energia - una misura definita dalla Banca Centrale Europea come inflazione 'core' - i prezzi aumentano dello 0,4% su base annuale.
Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto un aumento dello 0,8% su base annuale.
Un indicatore di inflazione ancora più ristretto che esclude anche i prezzi di alcol e tabacco, monitorato da molti economisti, mostra un aumento dello 0,2% su base annuale, meno della metà rispetto alle previsioni degli analisti.
La Bce ha l'obiettivo di mantenere l'inflazione inferiore, ma intorno al 2% nel medio termine.