Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 14 settembre:
1. L’inflazione influirà sul vertice della Fed
Il Dipartimento per il Commercio pubblicherà i dati sull’inflazione relativi al mese di agosto alle 8:30 ET (12:30GMT) di oggi. Gli analisti dei mercati si aspettano un aumento dei prezzi al consumo dello 0,3%, mentre l’inflazione core dovrebbe salire dello 0,2%.
Su base annua, l’indice IPC core dovrebbe essere aumentato dell’1,6%, rispetto all’1,7% del mese prima. I prezzi core sono considerati dalla Federal Reserve un indicatore migliore delle pressioni inflazionarie a lungo termine poiché escludono i costi delle categorie volatili come alimenti ed energetici. La banca centrale di solito punta ad un’inflazione core vicina al 2%.
I mercati restano scettici circa la possibilità che la Fed possa alzare i tassi di interesse ancora una volta quest’anno, per via dei timori per le prospettive deboli sull’inflazione, ma il 20 settembre dovrebbe dare indicazioni sul processo di riduzione del bilancio.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, la possibilità di un aumento dei tassi da parte della banca centrale USA entro fine anno è pari solo al 42%.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,05% a 91,84 alle 6:00 ET (10:00 GMT).
2. Riflettori sugli interventisti della BoE
La Banca d’Inghilterra annuncerà la decisione di politica monetaria alle 7:00 ET (11:00 GMT) di oggi. Molti economisti si aspettano che la banca centrale mantenga invariati i tassi al minimo storico dal momento che l’economia in difficoltà e i timori per la Brexit fanno passare in secondo piano le preoccupazioni per l’inflazione che sta superando l’obiettivo.
Tuttavia, alcuni policymaker della BoE hanno iniziato a chiedere un aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi per via della recente impennata dell’inflazione, causata soprattutto dal crollo della sterlina sulla scia del voto sulla Brexit dello scorso anno.
I membri della BoE Michael Saunders e Ian McCafferty dovrebbero ribadire il loro disaccordo, preferendo un aumento dei tassi di interesse e i riflettori saranno puntati sul capo economista Andy Haldane per vedere se il suo voto si aggiungerà al gruppo.
3. I dati deboli scatenano i timori per un rallentamento in Cina
I dati peggiori del previsto in Cina questo giovedì hanno scatenato di nuovo i timori per il rallentamento della seconda economia mondiale.
Gli investimenti fixed asset, un motore fondamentale per la crescita della seconda economia mondiale, sono aumentati del 7,8% nel periodo gennaio-agosto rispetto allo scorso anno, il tasso più debole dal dicembre 1999, in calo dall’8,3% del periodo che va da gennaio a luglio.
Minore del previsto anche la crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio ad agosto, in calo dalle letture precedenti.
Gli analisti si aspettavano che i dati cinesi di agosto mostrassero che la crescita della produzione industriale e delle vendite al dettaglio era accelerata dopo la flessione di luglio.
4. Borse globali miste, pesano i dati cinesi
I titoli azionari globali sono misti, i dati cinesi deludenti quest’oggi pesano sul sentimento e gli investitori attendono i dati sull’inflazione USA e la decisione di politica monetaria della Banca d’Inghilterra.
Dopo la nuova chiusura di Wall Street ai massimi storici, i future USA puntano ad un’apertura al ribasso, con i trader che hanno bloccato i profitti in attesa dei dati. Alle 6:04 ET (10:04 GMT) i future Dow blue chip scendono di 3 punti, o dello 0,01%, i future S&P 500 vanno giù di un punto, o dello 0,05% mentre i future Nasdaq 100 sono in calo di 5 punti, o dello 0,08%.
Le borse europee sono miste, pesano i titoli del settore minerario. Alle 6:05 ET (10:05 GMT) il riferimento europeo Euro Stoxx 50 scende dello 0,20%, l’indice tedesco DAX segna -0,22%, mentre il londinese FTSE 100 sale dello 0,10%.
I mercati asiatici hanno chiuso in negativo, per via dei dati cinesi deludenti. L’indice nipponico Nikkei ha chiuso a -0,31%, mentre in Cina l’indice Shanghai Composite va giù dello 0,38%.
5. Il greggio continua l’impennata tra le speranze per la domanda
Il prezzo del greggio continua a salire per il quarto giorno consecutivo, registrando un balzo settimanale di oltre il 4%, con i segnali rialzisti che hanno contribuito alla ripresa del prezzo.
Ieri, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha reso noto che le scorte di greggio globali sono scese per la prima volta in quattro mesi ad agosto ed ha rivisto al rialzo le previsioni sulla domanda di greggio per il 2017 a 1,6 milioni di barili al giorno dalla stima di luglio di 1,5 milioni.
Sempre ieri, i dati ufficiali statunitensi hanno rivelato un calo record delle scorte di benzina.
I dati seguono di un giorno l’ultimo report dell’OPEC, secondo cui la produzione di greggio da parte del cartello il mese scorso è scesa per la prima volta da marzo.
I future del greggio USA salgono dello 0,65% a 49,62 dollari alle 6:07 ET (10:07 GMT), mentre il greggio Brent va su dello 0,51% a 55,44 dollari.