MILANO (Reuters) - Il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha incontrato a Milano i banchieri nell'ambito dell'esecutivo Abi per illustrare la manovra varata dal governo che prevede anche alcune misure a carico delle banche.
Poche le indicazioni sui contenuti della riunione, durata circa due ore. Il ministro infatti non ha rilasciato dichiarazioni. I banchieri hanno preferito restare cauti in attesa dei dettagli dei provvedimenti.
Nell'ambito della manovra, che vale 33,5 miliardi di euro tra minori entrate e maggiori spese, sul lato delle coperture il governo ha deciso di attingere le risorse anche agendo sulle agevolazioni fiscali per banche e assicurazioni con un appesantimento per gli istituti di credito del carico per circa 3,3 miliardi.
"Non è una stangata, ci sono alcuni provvedimenti per i quali bisogna vedere qual è la portata", ha commentato il presidente di Intesa Sanpaolo (MI:ISP) Gian Maria Gros-Pietro, spiegando che Tria non si è addentrato su aspetti tecnici ma ha illustrato "l'impostazione della manovra che è orientata alla crescita e va spiegata in Europa".
Il ministro ha anche confermato che l'Italia intende tenere un atteggiamento collaborativo con l'Europa e che questo è condiviso sia dal governo italiano sia dalle autorità europee, ha aggiunto Gros-Pietro.
Il presidente di UniCredit (MI:CRDI) Fabrizio Saccomanni si è limitato a parlare di "riunione interessante" in risposta a chi gli chiedeva se le banche uscissero più tranquille dall'incontro con il ministro.
"È stata una buona riunione", ha invece commentato il Ceo di UBI Banca (MI:UBI), Victor Massiah. "Il ministro ha illustrato molto bene quelle che sono le previsioni del governo e ora studiamo".
"Sapevamo già che tutta la sfida di questo governo è sul tasso di crescita. C'è chi pensa che i provvedimenti proposti concorrano a migliorare significativamente il tasso di crescita del Paese, c'è chi pensa che non siano tali da raggiungere questo obiettivo", ha detto Luigi Abete, presidente di Bnl, gruppo BNP Paribas.
"Ovviamente tutti speriamo che siano positivi e che la crescita si materiliazzi nella misura che il governo propone. Per dare un giudizio sul costo sulle banche bisogna aspettare le tabelle" ha aggiunto auspicando che il dibattito tra governo e autorità europee sia "civile e analitico".
Alla domanda se la riunione fosse stata tranquillizzante per gli istituti, Guido Rosa, presidente dell'Aibe, l'associazione delle banche estere, ha dichiarato: "La tranquillità è un concetto molto relativo, vediamo quando vengono fuori i provvedimenti scritti".
Anche il mercato sembra aspettare i dettagli definitivi prima di esprimere un giudizio sull'impatto sulle banche della manovra.
Soltanto due dei tre provvedimenti previsti per le banche sono stati resi noti: una misura da 1,1 miliardi sul trattamento fiscale delle svalutazioni di crediti dovute all'applicazione del nuovo principio contabile Ifrs9 e il differimento della deduzione di svalutazioni e perdite su crediti per circa 900 milioni. Si parla poi di generici "interventi fiscali sulle banche" per circa 1,3 miliardi.
"A quanto ci è dato di capire solo una di queste misure, peraltro non ancora chiarita, dovrebbe rappresentare una nuova tassa con impatto diretto a conto economico per un gettito atteso di 2,5 miliardi (circa 7% degli utili) mentre le altre iniziative sono neutre dato che generano Dta", commenta nel daily odierno Giovanni Razzoli di Equita Sim.
Lo stoxx italiani dei bancari cede 0,44% alle 14,55 in linea con il mercato. Soffre Intesa (-0,89%), mentre gli altri bancari principali sono poco mossi.
(Gianluca Semeraro)