BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle finanze dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo sulla riforma delle norme sul capitale delle banche, passaggio importante per rafforzare la stabilità finanziaria del blocco e mettere a punto a giugno misure di protezione per il fondo di salvataggio bancario.
L'intesa giunge dopo 18 mesi di accesi dibattiti tra i governi europei su come applicare le nuove regole patrimoniali riviste dopo la crisi globale del 2007-2009.
"Il consiglio (dei ministri delle Finanze Ue) ha raggiunto un'intesa per un approccio generale sul pacchetto bancario", ha detto Vladislav Goranov, ministro delle Finanze della Bulgaria, presidente di turno Ue, nel corso di una sessione aperta al pubblico dell'Ecofin a Bruxelles.
L'accordo spiana la strada per una nuova svolta sul fondo salva banche nel blocco, con l'impegno dei ministri oggi a dotarlo di una rete di protezione, anche se la decisione finale verrà presa solo in giugno.
Le due misure sono viste come collegate perché le regole sul capitale dovrebbero ridurre il rischio bancario, una mossa che permetterebbe una maggiore condivisione del rischio nella eurozona sotto forma di una rete comune che dia vita al fondo di salvataggio, conosciuto come Single Resolution Fund.
L'accordo siglato oggi necessita dell'ok del parlamento dell'Unione Europea. Germania e Francia hanno appoggiato in toto l'accordo, mentre altri paesi lo hanno sottoscritto con alcune riserve politiche. Italia e Grecia si sono astenute sostenendo che dovrebbe essere accompagnato da un'intesa sulla condivisione dei rischi bancari entro giugno.
Il Single Resolution Board (Srb) avrà quindi un mandato più chiaro nel fissare i livelli minimi dei buffer di capitale che le banche devono detenere contro il rischio di fallimento. In particolare il requisito minimo sui mezzi propri e sulle passività eligibili (Mrel) sarà fissato all'8% del totale per le grandi banche.
L'Srb avrà poi discrezionalità nel chiedere buffer più alti agli istituti che non appaiono sufficientemente sani e più bassi a quelli più patrimonializzati.
I ministri hanno poi concordato un trattamento più favorevole per le grandi banche che appartengono all'unione bancaria, come Societe Generale, Deutsche Bank (DE:DBKGn) e UniCredit (MI:CRDI) la cui esposizione verso altri paesi dell'Unione Europea sarà considerata come esposizione domestica più sana.