ROMA (Reuters) - La componente leghista della maggioranza ha messo a punto la bozza di una norma, vista da Reuters, che consentirebbe al governo la vendita dell'oro custodito dalla Banca d'Italia qualora fosse autorizzata da una legge costituzionale.
Secondo La Stampa, che cita fonti politiche e tecniche, la maggioranza gialloverde starebbe ipotizzando l'utilizzo di parte delle riserve auree di Banca d'Italia per evitare la manovra correttiva quest'anno e non far aumentare l'Iva nel 2020.
Il ministro leghista delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio ha detto: "Mai sentito parlare né in Consiglio dei ministri né in altre sedi politiche di mettere le mani sull'oro di Banca d'Italia".
Una prima norma, già presentata dal presidente leghista della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, prevede di far riconoscere allo Stato la proprietà di questi lingotti.
La bozza vista da Reuters costituirebbe il secondo step ovvero una norma che modifica il Testo unico valutario per consentire la vendita dell'oro anche se solo con una legge costituzionale che la autorizza.
Interpellato da Reuters, Borghi ha detto che la modifica al testo unico "è solo una ipotesi" e al momento non è stata presa alcuna decisione.
Altra possibilità, ha aggiunto Borghi, è presentare una legge che preveda la vendita solo con il sostegno di una maggioranza qualificata dei 2/3 del Parlamento, oppure che i lingotti non possano essere ceduti in nessun caso.
Intervistato da Sky l'esponente leghista ha precisato: "Non c'è nessuna intenzione di vendere un grammo d'oro. Semplicemente vorremmo che fosse chiaro, prima che questa idea venisse ad altri, che l'oro è dello Stato italiano".
(Gavin Jones)