La Banca centrale europea lascia i tassi invariati a seguito del suo consueto meeting, così come ampiamente previsto e scontato. Gli analisti, infatti, non si aspettavano grandi novità rispetto ad un possibile cambio nella politica monetaria “almeno fino all’estate 2019”, così come indicato nel verbale ufficiale del meeting della Bce.
Nel dettaglio, infatti, il tasso principale dell’eurozona, è rimasto fermo a zero mentre quello sui depositi delle banche non si è mosso rispetto al precedente -0,4%.
L’attenzione era puntata soprattutto sul programma di acquisti di titoli, il Quantitative Easing, previsto di 30 miliardi fino a fine settembre 2018 per poi ridursi alla metà fino alla fine dell’anno quando avrà termine.
L’inflazione, infatti, sta mantenendo quota 2%, secondo i risultati diffusi lo scorso 30 agosto, che rappresenta l’obiettivo dichiarato della Bce e faro nelle scelte in materia di politica economica. L’ultimo dato rilevato, però, era in calo rispetto al precedente 2,1%, facendo accendere “le antenne” a Francoforte.
Secondo quanto già anticipato da Bloomberg, la Banca centrale europea ha confermato le proprie stime per l'inflazione di qui al 2020 e ha invece rivisto leggermente al ribasso le proiezioni di crescita per quest'anno e il prossimo, lasciando invece invariate quelle per il 2020. Questo potrebbe pesare anche sull’inflazione e mettere in dubbio il raggiungimento del target fissato dalla Bce.
Passando alla crescita della zona euro, Francoforte ha rivisto al ribasso le stime portandole a 2,0% dal 2,1% di giugno. Analogamente nel 2019, le proiezioni scendono a 1,8% da 1,9% di giugno. Resta invece invariata la stima per il 2020 a 1,7%.
La parola ora passa al Presidente Mario Draghi nella consueta conferenza stampa post-meeting.
Sarà possibile seguire le parole di Draghi in diretta alle ore 14.30 nell’immagine seguente: