MILANO (Reuters) - Regole meno elefantiache e maggiore autodisciplina sono le chiavi per attrarre le società e i flussi finanziari in fuga dalla Gran Bretagna dopo il voto che ha sancito l'uscita dall'Ue.
E' l'opinione di Giuseppe Vegas, presidente di Consob.
Intervenendo al convegno 'La corporate governance delle società quotate italiane' - organizzato da Consob, Assonime e Borsa Italiana - Vegas ha sottolineato come la crisi abbia creato un eccesso di regolamentazione "per coprirsi con la legge", al punto che, sui mercati finanziari, si è sviluppato "un modello di diritto penale commerciale", con "l'intromissione di soggetti che non dovrebbero farlo".
Ora, secondo il numero uno della commissione, "bisogna calcare sull'autonomia" più che sulla legge, perseguire l'obiettivo della libertà.
In questo contesto s'inserisce la Brexit, che, in presenza di un eccesso di regolamentazione - anche degli aspetti di corporate governance - potrebbe "avere conseguenze laddove riuscissimo a cibarci di spoglie britanniche. Non dobbiamo creare l'alibi della normazione elefantiaca per non investire in Italia". A maggiore ragione, ha aggiunto, alla luce della deregulation annunciata da Donald Trump negli Usa, perché il rischio è che "i grandi flussi di investimenti si dirigano verso paesi più easy nella regolamentazione".
Insomma, ha concluso Vegas, "dobbiamo superare il periodo di sonno della ragione che ci ha portato a normare tutto".
A margine dell'evento, il presidente di Consob ha precisato di non aver parlato "assolutamente" di deregulation, "però bisogna diminuire la quantità di normazione... Ci vogliono meno normazione e buoni comportamenti, un sistema che consenta maggiore autonomia ai privati".
Solo così, rendendo più snello il sistema di regole, è possibile per l'Italia approfittare della Brexit. "Milano è un luogo ideale per la delocalizzazione di alcune imprese britanniche", ha notato.
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