MILANO (Reuters) - Chiusura in rosso per il mercato obbligazionario italiano, che incassa il contraccolpo di un risultato decisamente migliore delle attese per il Movimento Cinque Stelle guidato da Luigi Di Maio e per la Lega di Matteo Salvini alle elezioni politiche di ieri.
** Le urne, come atteso, non hanno prodotto una maggioranza in Parlamento ma le forze anti-establishment hanno la possibilità di rivendicare un ruolo centrale nella formazione di un governo.
** La prospettiva è quella di una lunga fase di trattativa tra le varie forze politiche che, secondo gli addetti ai lavori, esporrà con buona probabilità il mercato ad ulteriore volatilità e nervosismo.
** Sulla carta, peraltro, ci sono i numeri per un'ipotetica alleanza 'populista', formata da M5s, Lega e Fratelli d'Italia, che arriverebbe a circa il 54%, ma tale eventualità non ha per il momento preso corpo nelle dichiarazioni dei vari leader e ad essa viene assegnata una probabilità relativamente bassa da parte degli analisti.
** Nel primo pomeriggio, spiega un dealer di governativi milanese, i volumi si sono fatti più corposi. "Il mercato potrebbe prendere una direzione più netta nei prossimi giorni. Finora devo dire che non ci sono state oscillazioni clamorose, nè panico", spiega.
** I Btp arrivano da una fase pre-elettorale tranquilla, con gli investitori posizionatisi per uno scenario post-voto che prevedeva una qualche forma di larghe intese che includesse Forza Italia e il Partito democratico, la cui performance alle urne è stata invece deludente.
** I rispettivi leader, Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, con quest'ultimo che sarebbe pronto a dimettersi, non hanno ancora reso dichiarazioni pubbliche dopo i risultati deludenti delle rispettive formazioni.
** In apertura lo spread Btp/Bund si è portato fino a 154 punti base, 14 in più rispetto alla chiusura di venerdì, segnando il livello più alto dall'11 gennaio, per poi chiudere a 147 pb da 140 pb di venerdì sera.
** Il tasso sul benchmark decennale italiano si è spinto fino al 2,14% (da 2,04% dell'ultima chiusura), ai massimi da metà ottobre, per poi chiudere in area 2,10%.
** Sulla carta tedesca prevalgono invece gli acquisti, tipici del 'fly to quality' in un mercato avverso al rischio.
** Secondo Gianluca Ziglio, strategist d Continuum Economics, sui Btp c'è stata una prima reazione ma c'è spazio per un'ulteriore correzione. "Dal punto di vista delle aspettative dei mercati è forse stato il risultato peggiore: l'ipotesi di una grande coalizione alla tedesca salta e il mercato comincia a prendere atto che la possibilità di un incarico a Salvini o Di Maio c'è".
** Ziglio ipotizza che lo spread possa puntare verso 160 pb, con un tasso decennale in area 2,20-2,30%, "ed è una previsione conservativa".
** Un rialzo sensibile lo hanno registrato i credit default swap sul debito italiano: il contratto a 5 anni è salito fino 106,750, massimo dal 15 gennaio, per poi chiudere la seduta a 105,375 da 97,837 di venerdì sera.
** I Btp hanno perso terreno anche nei confronti della carta spagnola: lo spread sul tratto decennale si è infatti allargato a 61 pb da 53 pb della chiusura di venerdì, dopo una fiammata a 62 pb, picco da fine gennaio.
** A mantenere comunque contenuta la pressione dell'obbligazionario italiano contribuisce la presenza sul mercato della Banca centrale europea e di Banca d'Italia, impegnate nel programma di quantitative easing. A febbraio, sono stati acquistati nell'ambito del Qe 3,638 miliardi di euro di titoli pubblici italiani, contro 3,421 miliardi di gennaio.
** D'altra parte, va anche sottolineato come sia Lega sia Movimento Cinque Stelle abbiano fortemente attenuato i toni anti-euro rispetto al passato e come questo contribuisca a contenere il livello di nervosismo degli operatori.