Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 24 marzo:
1. Gli investitori sperano nel voto per la riforma della sanità
L'attenzione degli investitori è rivolta su Washington oggi, dove è previsto il voto sulla riforma della sanità dopo che il Presidente Donald Trump non è riuscito ad ottenere il sostegno necessario per far passare la proposta ed il voto inizialmente previsto per ieri è stato rinviato.
Secondo le voci, Trump ha smesso di negoziare ed ha avvertito i Repubblicani che dovranno votare la proposta o l’Affordable Care Act di Obama resterà in vigore.
Gli investitori considerano la difficoltà del governo Trump di portare avanti la riforma sanitaria come un segnale che il Presidente possa incontrare resistenze anche nel caso della riforma fiscale, della deregulation e della spesa per le infrastrutture.
Persiste una certa cautela con i mercati che si preparano all’eventualità che l’agenda di Trump venga rispettata.
2. L’attenzione della Fed è rivolta al bilancio
Dopo la decisione della Federal Reserve (Fed) di alzare i tassi di interesse mercoledì scorso, confermando però che ci saranno solo altri due aumenti quest’anno, l’attenzione dei trader è ora rivolta ai programmi della banca centrale per normalizzare il bilancio.
Il presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan alla chiusura dei mercati ieri ha dichiarato che i policymaker dovrebbero procedere “con decisione ma con pazienza” alla rimozione della politica accomodante. Pur notando che tre aumenti sarebbero ragionevoli quest’anno, Kaplan ha ribadito l’importanza che la Fed annunci i programmi per la riduzione del bilancio.
“Stiamo entrando in un periodo in cui faremo ulteriori progressi e saremo in grado di annunciare i programmi per il bilancio”, ha dichiarato, aggiungendo di essere a favore di un run off dei buoni del Tesoro e dei titoli garantiti da mutui.
I commenti di Kaplan hanno seguito quelli del presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari secondo cui il piano per la riduzione del debito dovrebbe essere pubblicato “il prima possibile”.
La seduta odierna vedrà gli interventi, tra gli altri, del Presidente della Fed di Chicago Charles Evans, del presidente della Fed di San Francisco John Williams, del presidente della Fed di St. Louis James Bullard e del presidente della Fed di New York William Dudley.
3. Occhi puntati sui dati sui beni durevoli
Per quanto riguarda i dati economici, per oggi sono attesi quelli sugli ordinativi di beni durevoli di febbraio: si prevede un aumento dell'1,2% che sarebbe il secondo segnale di un miglioramento del sentimento delle imprese per l'inizio del 2017.
Gli investitori seguiranno da vicino inoltre l’attività delle imprese del settore privato con la pubblicazione dell’indice dei direttori acquisti di IHS Markit per il mese di marzo sul settore manufatturiero e su quello dei servizi.
I report forniranno una visione preliminare dell’attività delle imprese in attesa dei report di aprile dell’Institute of Supply Management.
4. Il greggio si avvia al terzo calo settimanale consecutivo
Il prezzo del greggio ha in parte recuperato le perdite questo venerdì, ma si avvia comunque a segnare un crollo settimanale di quasi il 3% che sarà il terzo consecutivo, con gli investitori preoccupati per le scorte USA al massimo storico e in attesa del vertice della commissione tecnica in agenda questo fine settimana, durante il quale i ministri analizzeranno il grado di rispetto dell’accordo sui tagli alla produzione da parte dei principali produttori globali e discuteranno della possibilità di un’estensione del programma oltre giugno.
I trader attendono inoltre i dati settimanali sull’attività di trivellazione USA che saranno pubblicati da Baker Hughes nel corso della giornata.
La scorsa settimana, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti è salito di 14 unità a 631, segnando il nono aumento settimanale consecutivo.
I future del greggio USA salgono dello 0,73% a 48,05 dollari alle 5:57 ET (9:57 GMT), mentre il greggio Brent va su dello 0,71% a 50,92 dollari.
5. Le imprese della zona euro segnano una crescita al tasso più veloce in quasi sei anni
In attesa dei dati statunitensi, la crescita delle imprese nella zona euro è schizzata al massimo di quasi sei anni secondo la ricerca pubblicata questo venerdì da IHS Markit.
Nel report del gruppo di ricerche di mercato Markit si legge infatti che l’indice flash sulla produzione composita della zona euro, che misura la produzione composita del settore manifatturiero e di quello dei servizi, è salito a 56,7 a marzo da 56,0 del mese precedente, rispetto alle previsioni di un calo a 55,8. Si tratta del massimo dall’aprile del 2011.
“Si nota un bel rafforzamento generale dell’economia della zona euro, è un tasso di espansione veramente solido”, ha affermato Chris Williamson, capo economista di IHS Markit.
“È un’economia che sta andando a tavoletta”, ha aggiunto.