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Italia, fiducia consumatori scende ancora ad agosto, effetto Renzi sembra evaporato

Pubblicato 27.08.2014, 16:33
© Reuters Una cliente in un negozio a Milano

ROMA (Reuters) - La fiducia dei consumatori italiani scende ad agosto per il terzo mese consecutivo toccando quota 101,9 dal 104,4 di luglio, ben al di sotto delle attese, secondo i dati diffusi stamani dall'Istat.

Il calo di luglio non aveva particolarmente allarmato gli economisti. Ma il dato odierno, che porta ad oltre 4 punti il divario rispetto a maggio, viene soppesato con maggiore cautela.

"La correzione degli ultimi tre mesi ha in pratica annullato i progressi che la fiducia dei consumatori aveva fatto in primavera" dopo l'insediamento del premier Matteo Renzi, commenta Paolo Mameli, senior economist di Intesa Sanpaolo, spiegando che "sembra 'evaporato' l'impatto dell'annuncio (e della successiva implementazione) del taglio Irpef" voluto dal governo per i redditi più bassi, forse anche per i "timori della necessità di una correzione fiscale con la prossima Legge di Stabilità".

"Bruttino. Ci aspettavamo una discesa, ma è molto più marcata del previsto", commenta Loredana Federico, economista di Unicredit.

La mediana delle stime raccolte da Reuters fra gli analisti indicava un indice a 104, con una forbice compresa tra 102,8 e 105.

A pesare è soprattutto la componente economica, che scende a 107,6 da 114,2. In deciso peggioramento, poi, il giudizio sulla situazione economica del Paese, con il saldo a -91 da -79.

Giù anche il clima corrente, a 101,5 da 104,0, così come quello relativo al futuro, che passa da 106,2 a 103,4. E crolla il giudizio sull'opportunità di acquisto di beni durevoli: 11 punti in meno rispetto a luglio e 20 in meno rispetto a maggio.

QUADRO MACRO PESA PIU' DELLA SITUAZIONE PERSONALE

"E' chiaro che il dato risente del quadro macro che si è un po' deteriorato durante l'estate", dice Federico, che parla di "una rinnovata incertezza sulla possibilità che una ripresa dell'attività economica si possa materializzare in tempi brevi".

Anche Sergio de Nardis, capo economista di Nomisma, sottolinea la migliore tenuta dei giudizi relativi alla situazione personale, "su cui potrebbe incidere un andamento non più in flessione dei redditi disponibili delle famiglie".

Il ministro Pier Carlo Padoan ha ammesso stamani in un'intervista che con l'economia tornata in recessione il governo rivedrà al ribasso la previsione del Pil per il 2014 ancora ferma al +0,8% indicato a metà aprile, dopo che importanti centri studi nazionali hanno già tagliato le stime sulla crescita, portandole poco sopra lo zero.

Intanto si teme che venerdì 29, fornendo il dato sull'inflazione di agosto, l'Istat sancisca che il Paese è in deflazione: a luglio l'indice dei prezzi al consumo si è confermato al livello più basso dall'agosto 2009 con un +0,1%, e dieci tra le maggiori città italiane risultavano già in deflazione. Il sondaggio condotto da Reuters presso gli eocnomisti indica un calo dello 0,2% annuo per l'indice Nic, dello 0,15 per l'Ipca .

Le famiglie sembrano più preoccupate per la situazione del mercato del lavoro: salgono infatti per il terzo mese consecutivo i timori sulla disoccupazione, a 56 dal 53 di luglio, e dal minimo di 43 toccato a maggio.

© Reuters. Una cliente in un negozio a Milano

Secondo Mameli, comunque, il calo della fiducia "non intacca la possibilità di un ritorno in territorio (lievemente) positivo del Pil nel trimestre in corso", anche se "non è dai consumi (ma semmai dagli investimenti) che è lecito attendersi un (modesto) recupero congiunturale".

"Il clima non è ancora maturo per una significativa ripresa della spesa delle famiglie", aggiunge Mameli, per il quale il calo di agosto "potrebbe anche essere stato condizionato dall'effetto negativo del clima (su turismo e agricoltura)".

Domani, intanto, il dato Istat sulle vendite al dettaglio relative a giugno dirà se il bonus fiscale sui redditi sotto i 24.000 euro, introdotto da Renzi nella busta paga di maggio, abbia sortito un qualche effetto.

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