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Draghi dovrebbe fornire i dettagli sul tapering della BCE

Pubblicato 26.10.2017, 07:46
Aggiornato 26.10.2017, 10:25
© Reuters.  Draghi dovrebbe fornire i dettagli sul tapering della BCE

© Reuters. Draghi dovrebbe fornire i dettagli sul tapering della BCE

Investing.com - La Banca Centrale Europea non dovrebbe intervenire sui tassi di interesse in occasione dell’annuncio della sua decisione di politica monetaria alle 7:45 ET (11:45 GMT) questo giovedì, e i mercati si concentreranno sui piani per la riduzione, nota come “tapering”, del programma di acquisti di asset, che al momento dovrebbe scadere a dicembre.

I riflettori saranno puntati in particolare sulla conferenza stampa del presentente della BCE Mario Draghi 45 minuti dopo l’annuncio, con gli investitori alla ricerca di maggiori dettagli su quando e come la banca centrale inizierà a ridimensionare il programma mensile di allentamento monetario.

Lo scorso luglio, Draghi ha indicato che le discussioni circa un cambiamento nella posizione di politica monetaria sarebbero iniziate in autunno ed ha promesso a settembre che la maggior parte delle decisioni riguardanti il programma di acquisti di asset sarebbero probabilmente state prese ad ottobre.

La BCE ha tutti gli ingredienti necessari per cominciare a procedere con la sistemazione della politica monetaria, dal momento che l’economia della zona euro sta andando bene, ci sono segnali che le pressioni inflazionarie sui prezzi iniziano ad aumentare e le condizioni del credito mostrano dei miglioramenti.

I mercati attendono i dettagli sulla quantità e la durata del tapering

Gli esperti dei mercati ritengono che la BCE annuncerà che inizierà a ridurre gli acquisti mensili di asset a 40 miliardi di euro (47 miliardi di dollari) dagli attuali 60 miliardi di euro (70,6 miliardi di dollari) a gennaio. Sono divisi in merito alla durata del programma dopo il ridimensionamento, che potrebbe durare sei o nove mesi.

Fonti vicine alle discussioni pre-vertice della BCE hanno affermato che una durata di nove mesi sembra probabile e che le discussioni riguardano piuttosto i volumi mensili, compresi tra 25 e 40 miliardi di euro (29,4 e 47 miliardi di dollari) al mese.

Le due possibilità più accreditate tra gli analisti sembrano essere quelle di una proroga di sei mesi da 40 miliardi di euro o una di nove mesi da 30 miliardi di euro (35,3 miliardi di dollari), che comportano entrambe un aumento totale simile del programma di acquisti, sebbene alcuni esperti abbiano suggerito la possibilità di un’estensione di 12 mesi da 25 miliardi di euro al mese.

Tuttavia, la questione reale resta capire se mantenere gli acquisti di asset a tempo indeterminato, rendendo possibile un’altra estensione, o segnalare un’eventuale fine degli acquisti di bond, come richiesto dai falchi, tra cui la potenza tedesca.

La dichiarazione introduttiva di Draghi verrà seguita da vicino, tenendo bene a mente le sue parole di settembre: “confermiamo che i nostri acquisti netti di asset, all’attuale ritmo mensile di 60 miliardi di euro, continueranno fino alla fine del dicembre 2017 e anche oltre, se necessario”.

Gli esperti si trovano d’accordo sul fatto che sia la cifra che il termine cambieranno, ma ci si chiede se la BCE deciderà di confermare le parole “anche oltre, se necessario” per avere un margine di manovra.

I dettagli sulla tempistica potrebbero far anticipare le aspettative dei mercati sul primo aumento

Omettere quelle parole implicherebbe dare un termine fisso al programma di asset, segnale di una posizione più interventista che potrebbe far anticipare le aspettative dei mercati sul primo aumento dei tassi.

I mercati prevedono un primo aumento di 10 punti base del tasso sui depositi nel primo trimestre del 2019. Questo tasso determina l’interesse ricevuto dalle banche per depositare denaro durante la notte nella banca centrale ed è negativo dal giugno del 2014. Al momento si attesta a -0,40%.

Le probabilità sulla tempistica degli aumenti dei tassi potrebbero variare nel caso in cui la BCE decidesse di fissare una specifica data di conclusione al programma di allentamento monetario (QE), anziché lasciare aperta la possibilità di ulteriori acquisti.

Rischio per l’euro

Come ha indicato di recente Credit Agricole (PA:CAGR) in una nota ai clienti, “fare un paragone con il dicembre 2016 - l’ultima volta che il Consiglio Direttivo (della BCE) ha esteso il programma di QE facendo crollare l’euro - sembra inevitabile”.
“Detto ciò, notiamo delle differenze, che potrebbero aiutare l’euro a riguadagnare terreno dopo il vertice della BCE”, affermano.

Gli esperti notano che i fondamentali della zona euro e le valutazioni forex sono “ancora abbastanza favorevoli” e, concludono, “riteniamo che i rischi a lungo termine per la valuta siano ancora rialzisti”.

Credit Agricole ha ribadito di tenere posizioni lunghe sul cambio EUR/USD e sulla coppia EUR/CHF.

Alcuni strategisti fanno notare che l’annuncio del tapering della BCE sarà un netto cambiamento rispetto alla sua posizione cauta, in confronto all’ultimo vertice di politica monetaria, e sottolineano che da allora il cambio euro-dollaro è già crollato del 2%.

Alla luce di ciò, alcuni analisti suggeriscono che la reazione a breve termine sull’euro potrebbe in realtà essere al rialzo.
Gli esperti di Fullerton Markets questa settimana fanno notare che l’indice del dollaro ha visto una ripresa dall’inizio del mese scorso.

“Una delle principali ragioni è (che) il Presidente della BCE Mario Draghi non ha mostrato di avere fretta di inasprire la politica monetaria”, spiegano, ma notano che molti trader hanno bloccato i profitti sulle loro posizioni lunghe sul cambio EUR/USD quando la coppia ha raggiunto il livello chiave di 1,20.

“Tuttavia, il rischio che “la BCE inasprisca presto” non può essere ignorato questa settimana. Se dovesse succedere, il dollaro potrebbe mettere fine al recente trend rialzista già questa settimana”, concludono gli esperti.

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