ROMA (Reuters) - La stima di crescita del Pil pari a +1,2% nel 2016, già ridotta rispetto al +1,6% di fine settembre, potrebbe essere soggetta a "rischi al ribasso".
Lo scrive il ministero dell'Economia nella relazione al Parlamento che accompagna il Def, il documento di economia e finanza.
Via XX Settembre osserva che la revisione, pari a 0,4 punti, "è dovuta per quasi due terzi ad un minore effetto di trascinamento dei dati 2015 su 2016 e solo per il rimanente terzo al peggioramento delle prospettive internazionali".
La previsione continua quindi "a basarsi su aspettative relativamente ottimistiche circa la domanda interna e la capacità delle imprese italiane di espandere le loro esportazioni in un quadro di accresciuta difficoltà, ed è pertanto soggetta anche a rischi al ribasso", prosegue il Tesoro.
Anche l'Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), l'organismo chiamato a validare il quadro macro del governo, sottolinea il rischio di revisioni al ribasso e aggiunge: "L'eventuale emergere di sorprese negative sul fronte della crescita reale e dell'inflazione metterebbe a rischio la dinamica del Pil nominale e, con essa, il percorso di abbassamento del rapporto debito/Pil".
Nel Def l'esecutivo alza dall'1,1 all'1,8% del Pil l'obiettivo di deficit del prossimo anno. Poiché il tendenziale è indicato a 1,4%, il margine che il premier Matteo Renzi intende sfruttare a sostegno della crescita è di 0,4 punti, circa 7 miliardi.