MILANO (Reuters) - Nel breve termine la mole di non perfoming loans in pancia alle banche italiane potrebbe comportare passività aggiuntive sul bilancio statale ma non ci sono pericoli considerevoli sui conti pubblici di Roma.
Lo scrive la Commissione europea nel rapporto annuale sulla sostenibilità fiscale dei conti pubblici dei Paesi membri.
In una prospettiva di medio termine, prosegue il rapporto, l'alto livello dei debito pubblico l'espone l'Italia a un impatto considerevole in caso di shock su crescita e tassi d'interesse.
L'alto livello del debito pubblico è un rischio elevato nel medio termine, ma la sostenibilità del debito nel lungo termine non è messa in discussione, se verranno implementate le modifiche al sistema pensionistico varate negli scorsi anni e sarà mantenuto un avanzo primario strutturale pari almeno al 2,5% del Pil.
Secondo una fonte del Tesoro il rapporto "conferma ancora una volta che i conti pubblici italiani non presentano rischi nel breve termine e sono in assoluto i più sostenibili di tutti nel lungo termine".
"Il pesante debito pubblico rende il Paese più esposto in caso di shock esterni, per questo l'indicatore S1 ci classifica ad alto rischio. E per questo motivo il Governo ha programmato il debito in discesa nel 2016 per la prima volta dopo 8 anni consecutivi di incremento", aggiunge a commento delle valutazioni di Bruxelles.
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