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Jackson Hole arriva in un momento critico: recessione in vista?

Pubblicato 23.08.2018, 13:03
Aggiornato 23.08.2018, 13:03
© Reuters.  Jackson Hole arriva in un momento critico: recessione in vista?

Investing.com - La pubblicazione dei verbali della Fed di ieri ha soddisfatto le aspettative del mercato e ha mostrato l'intenzione dell'istituto centrale Usa di alzare nuovamente i tassi di interesse nel mese di settembre, nonostante le recenti parole di Trump. Tuttavia, "sono rimasti sorpresi dall'importanza che hanno attribuito alle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina e dal potenziale impatto negativo che potrebbero avere sulla crescita economica degli Stati Uniti". Inoltre, alcuni dei suoi membri non hanno escluso la possibilità di apportare modifiche nella loro scelta di aumenti di tasso graduale se le tensioni dovessero sfociare in una vera e propria guerra commerciale", avverte Link Securities.

Secondo il verbale, "le politiche commerciali potrebbero andare in una direzione che avrebbe effetti negativi significativi sulla crescita economica". Ricordiamo che oggi le tariffe del 25 per cento imposte dagli Stati Uniti ai prodotti cinesi stanno entrando in vigore per ulteriori 16 miliardi di dollari, dopo i 34 miliardi di luglio, ai quali la Cina ha risposto imponendo tariffe di pari importo.

Le preoccupazioni della Fed (riportate ieri nel processo verbale) potrebbero influenzare l'intervento del Presidente della Fed, Jerome Powell, domani a Jackson Hole? Ricordiamo che oggi inizia nel Wyoming (USA) il simposio, a cui partecipano i presidenti delle principali banche centrali, della finanza e del mondo accademico. Come sottolineano gli analisti di Bankinter, "c'è una certa possibilità che quando Powell parlerà domani adotterà un approccio un pò prudente dopo le recenti dichiarazioni di Trump, secondo cui il lavoro in quest'area è stato già completato”.

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José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets, concorda: "leggendo il verbale dell'ultima riunione della Fed si evidenziano due versioni. La prima è rappresentata dalla probabilità che il mese prossimo si verifichi un'ulteriore impennata dei tassi a causa della forza dell'economia statunitense, ma l'altra riguarda il fatto che già si è parlato apertamente nel corso della riunione dei problemi per l'economia che le tensioni commerciali possono portare. In altre parole, dicono ancora una volta a Trump che non è così e che farà male agli Stati Uniti se continuerà su questa linea. L’analista va ancora oltre: "vedendo questo, molti dubitano che i tassi possono essere aumentati il mese prossimo se le tensioni aumentano".

"Il punto è che la situazione è complessa perché lo sviluppo degli eventi può cambiare molto rapidamente in ambito politico e la Fed potrebbe essere presa in contopiede dopo il rialzo dei tassi ma con l'economia su un percorso negativo se la tensione aumenta e anche qualora vengano soddisfatte le peggiori previsioni. Quindi il mercato, che si basa sulla tendenza all'aumento dei tassi di interesse, sta cominciando a studiare quando è il momento di assistere a un calo dei tassi di interesse. Ricordate che Goldman ha abbassato la stima di redditività a 10 anni per Stati Uniti, Regno Unito e Germania a 10 anni entro la fine dell'anno", spiega Cárpatos.

Da parte loro, gli analisti di XTB confrontano la crescita dello S&P 500, che potrebbe continuare a superare la performance economica. "Uno dei fattori alla base del rally dello S&P500 è rappresentato dalla crescita dei profitti. Dopo un calo nel 2016 (in parte collegata alle società energetiche che soffrono il basso prezzo del petrolio), lo S&P500 è cresciuto nel 2017 proseguendo sullo stesso trend anche quest'anno grazie agli sgravi fiscali. Tuttavia, possiamo vedere che questa tendenza non è generalmente condivisa dall'economia statunitense”.

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Pochi sviluppi alla BCE

Come ricordano dalla XTB, "la riunione del mese scorso della Banca centrale europea (BCE) non ha offerto molto agli investitori. Pertanto, il resoconto di questo evento probabilmente ripeterà i noiosi commenti che implicano che non ci saranno cambiamenti di tasso almeno fino all'estate del 2019. Tuttavia, se il verbale indica un rischio di rialzo per l'economia, potrebbe incoraggiare gli operatori di mercato ad aumentare le loro aspettative nei confronti dell'attuale inasprimento monetario.

Nonostante non siano previsti nuovi sviluppi, i verbali della BCE potrebbero anche essere letti due volte. "Sarà interessante conoscere l'opinione dei membri riguardo la recente evoluzione dell'economia della zona euro, così come l'inflazione. Sarà inoltre importante vigilare affinché, come i membri del FOMC, i consiglieri della BCE siano consapevoli del potenziale impatto negativo che una guerra commerciale aperta potrebbe avere sull'economia della zona euro”, concludono gli analisti di XTB.

Massime aspettative a Jackson Hole

L'incontro annuale di Jackson Hole è sempre all'ordine del giorno degli analisti, che spesso forneisce indizi sulle future decisioni di politica monetaria delle singole banche centrali. Ma, come avvertono gli esperti di Unicorp Patrimonio, "questa volta l'incontro si svolge in un momento critico, sia perché la guerra commerciale è in corso, sia perché potrebbe esserci una crisi nei paesi emergenti, di cui la Turchia potrebbe essere solo l'arma di partenza". Ecco perché l'attenzione principale sarà concentrata sul discorso di Jerome Powell.

Alcuni analisti ricordano che Donald Trump è caduto pochi giorni fa e che gli Stati Uniti beneficiano di un dollaro debole. "Il dollaro si è apprezzato nelle ultime settimane, sostenuto da buoni dati sul PIL per il secondo trimestre negli Stati Uniti, in contrasto con il rallentamento dell'economia nei mercati emergenti e in Europa. Il dubbio sarebbe la reazione del mercato alle dichiarazioni dei vertici delle banche centrali. Se dovessero continuare con le loro attuali intenzioni di rialzo dei tassi con il pretesto della ripresa economica, gli investitori potrebbero pensare che la decisione sia sbagliata, in quanto potrebbero aumentare i tassi in un contesto di rallentamento e ciò potrebbe accelerare la prossima recessione. D'altra parte, se decidono di frenare un pò il ritiro degli stimoli, in attesa di vedere come vengono diluiti gli attuali rischi economici e politici, potrebbero anche far sorgere dubbi tra gli investitori sulla reale forza dell'economia”.

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E non c'è da stupirsi. Secondo un sondaggio effettuato dalla Reuters sentendo gli economisti, la crescita dell'economia statunitense rallenterà costantemente dopo aver raggiunto un picco di quattro anni nel periodo aprile-giugno e la guerra commerciale del presidente Donald Trump potrebbe davvero causare danni.

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