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La strada di May verso la Brexit ostacolata da Corbyn e dalla Commissione Europea

Pubblicato 23.02.2018, 12:38
Aggiornato 23.02.2018, 16:31

Investing.com - Il viaggio del Primo Ministro Theresa May sembrava aver raggiunto gli obiettivi, con i ministri di entrambe le fazioni che apparivano soddisfatti all’uscita dall’incontro di otto ore ieri sera.

Tuttavia, permangono degli ostacoli per il primo ministro, dal momento che la Commissione Europea ha rifiutato i piani britannici di “scelta selettiva” e un cambiamento della posizione del partito Laburista all’opposizione potrebbe rivelarsi problematico.

Le notizie della BBC e del Financial Times suggeriscono che i ministri di entrambe le fazioni, rimanere e uscire, hanno lasciato Chequers soddisfatti dopo aver trascorso la giornata nella residenza di campagna del primo ministro nel Buckinghamshire. I ministri sarebbero favorevoli all’accordo “Canada +++” e ad attenersi alle attuali norme UE, secondo le loro condizioni.

Nel tentativo di unire il suo gabinetto, Theresa May ha invitato i ministri di gabinetto principali, chiamati la “commissione combattente”, nella sua residenza, per appianare le divergenze al fine di formare un fronte più unito in vista delle trattative sulla transizione, che cominceranno in occasione del summit UE del 22 marzo.

Il primo ministro dovrebbe tenere un discorso sull’esito del viaggio, presentando “la strada da percorrere” per il paese nel post-Brexit. Dovrebbe inoltre presentare le conclusioni tratte a Chequers alla Camera dei Comuni martedì.

Il discorso sarà l’ultimo di una serie di sei discorsi sulla “strada verso la Brexit” resi da membri del gabinetto, mirati a chiarire la posizione del governo sulle future relazioni tra Regno Unito ed UE in seguito all’uscita del paese nel marzo 2019. L’ufficio del Primo Ministro ha descritto i discorsi come un “grido di richiamo per coloro che si trovano da entrambe le parti del dibattito sulla Brexit”.

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Il Ministro degli Esteri Boris Johnson ha dato il via ai discorsi lo scorso mercoledì a Londra, mentre il Segretario per la Brexit David Davis è intervenuto martedì a Vienna. Theresa May ha reso il primo dei suoi discorsi a Monaco sabato. Il ministro per il commercio Liam Fox ed il ministro di gabinetto David Lidington, favorevoli all’uscita, rilasceranno delle dichiarazioni la prossima settimana.

Philip Hammond, che ha girato l’Europa la scorsa settimana per incontrare vari ministri delle finanze europei, e che è stato criticato per la sua posizione pro-UE, non dovrebbe tenere un discorso sulla “strada verso la Brexit”.

Theresa May ha parlato del suo “approccio a tre lotti” alla Brexit, mentre Davis ha sottolineato i piani per restare vicini all’UE ma secondo le proprie condizioni. Man mano che emergono maggiori dettagli sui piani britannici di una “scelta selettiva”, la Commissione Europea ha pubblicato un documento di 59 pagine mercoledì dal titolo “Slides on Regulatory Divergence” che respinge le proposte del governo britannico sulle relazioni commerciali future.

Nel documento della Commissione si legge che il Regno Unito non avrebbe gli stessi diritti e benefici dei membri per via della sua proposta di rifiuto delle norme UE e poiché di conseguenza non ci sarebbe un “alcun mutuo riconoscimento”. Davis aveva suggerito nel suo intervento che attraverso un “mutuo riconoscimento” il Regno Unito e l’UE potrebbero stringere lo stesso tipo di accordo che l’UE ha già stretto con il Canada e la Corea del Sud.

Questa settimana per May sono emersi altri problemi, dal momento che Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista, sembra aver ammorbidito il suo approccio alla Brexit avendo accennato alla possibilità di restare nell’unione doganale in occasione di un discorso martedì. Corbyn terrà un discorso sulla Brexit lunedì, mentre il suo partito decide su quali emendamenti portare avanti nella proposta di legge sulla Brexit.

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Il supporto di Corbyn nei confronti di un’unione doganale intorbidisce le acque per May dal momento che potrebbe portare ad una maggioranza parlamentare a favore di un emendamento alla proposta sulla Brexit che preveda una clausola sull’unione doganale.

L’emendamento, proposto dal membro del partito Conservatore Stephen Hammond, ha ricevuto un supporto transpartitico e potrebbe rappresentare la prossima spina nel fianco per May, che ha perso la sua maggioranza nelle elezioni del giugno 2017.

L’emendamento afferma: “Sarà obiettivo di una autorità appropriata adottare tutte le misure necessarie per implementare un accordo commerciale internazionale che consenta al Regno Unito di partecipare, in seguito all’uscita, ad un’unione doganale con l’UE”.

Il voto della Camera dei Comuni sull’emendamento è in programma per la prossima settimana, anche se il governo ha annunciato questo venerdì che sarà rinviato.

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