Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 9 agosto:
1. Prime trattative commerciali bilaterali tra USA e Giappone
Mentre i mercati sono ancora in apprensione per lo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina, i trader prevedono che l’evento principale della giornata sarà quello che si svolgerà a Washington, dove il Giappone comincerà le trattative finalizzate ad evitare maggiori dazi sulle sue esportazioni di auto e ad aggirare le richieste USA di un accordo bilaterale sul libero commercio.
Il Presidente USA Donald Trump e il Primo Ministro giapponese Shinzo Abe ad aprile hanno deciso di fissare un nuovo quadro normativo per discutere di un commercio “libero, giusto e reciproco” che sarà guidato dal Rappresentante Commerciale USA Robert Lighthizer e dal Ministro per l’Economia nipponico Toshimitsu Motegi.
Il surplus commerciale nipponico con gli Stati Uniti potrebbe essere un potenziale obiettivo per le politiche commerciali di Trump.
La paura di una guerra commerciale attanaglia i mercati da mesi, limitando i guadagni, con gli investitori preoccupati che la prospettiva di un peggioramento delle tensioni tra gli USA e i suoi principali partner commerciali possa avere un impatto sulla crescita economica globale.
Ieri la Cina ha introdotto dazi del 25% su 16 miliardi di dollari di prodotti USA, in risposta ai dazi extra che gli Stati Uniti intendono applicare su prodotti cinesi a partire dal 23 agosto.
2. Le sanzioni pesano sui mercati monetari
Sotto i riflettori i bruschi movimenti sui mercati monetari: gli investitori reagiscono alla notizia di nuove sanzioni USA contro la Russia per il ruolo giocato nell’avvelenamento di un ex agente nel Regno Unito nonché allo scontro tra USA e Turchia sui diritti umani.
Il rublo russo tocca il minimo dal novembre 2016, scendendo al di sotto della soglia psicologica di 65, dopo che Washington ha reso noto che applicherà nuove sanzioni contro Mosca per il presunto coinvolgimento del Cremlino nell’avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal con il Novichok all’inizio dell’anno nella cittadina inglese di Salisbury.
Secondo la portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert, le sanzioni entreranno in vigore verso il 22 agosto.
Intanto, la lira turca registra un nuovo minimo storico contro il dollaro, con un crollo di oltre il 3%, dopo l’incontro tra la delegazione turca e dei funzionari USA per cercare di risolvere lo scontro tra i due alleati NATO legato all’arresto del pastore evangelico Andrew Brunson.
Il Presidente Trump ha più volte attaccato la Turchia per la detenzione di Brunson, accusato dai funzionari turchi di terrorismo per il suo coinvolgimento nel colpo di stato fallito del 2016.
3. I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura stabile
I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura invariata, gli investitori si concentrano sull’ultima serie di report sugli utili, continuando però a non perdere di vista il commercio globale e le tensioni geopolitiche.
Alle 5:35 ET, i future Dow blue-chip salgono di 4 punti, o meno dello 0,1%. Anche i future S&P 500 e i future Nasdaq 100 legati al settore tech fanno prospettare aperture invariate nelle rispettive sedute.
Le borse hanno chiuso miste ieri, ma il Nasdaq è riuscito a segnare il rialzo più lungo da marzo grazie al rimbalzo del titolo di Amazon (NASDAQ:AMZN) al massimo storico.
In Europa, la maggior parte delle borse del continente è in discesa negli scambi di metà mattina, con quasi tutti i settori in rosso. L’indice tedesco DAX segna la performance peggiore, giù dello 0,6%.
In Asia, i mercati hanno chiuso perlopiù in salita, con l’impennata dei titoli cinesi che ha contribuito a compensare l’ultima escalation dello scontro tra Cina e USA.
I blue chip di Shanghai schizzano del 2,7%, tra le voci di un possibile supporto da parte del governo alle compagnie tech nazionali, solo l’ultima di una serie di misure a sostegno della crescita adottate da Pechino mentre peggiorano gli attriti commerciali.
4. Utili delle compagnie media sotto i riflettori
Decine di compagnie pubblicheranno i risultati quest’oggi in una delle ultime grandi ondate della stagione degli utili.
Al centro della scena in particolare Viacom (NASDAQ:VIA), proprietaria di MTV, Nickelodeon e Paramount, che pubblicherà i risultati prima della campanella di apertura.
Gli analisti di Wall Street si aspettano utili per azione di 1,07 dollari per un totale di 3,27 miliardi di dollari.
La compagnia promuove i suoi sforzi di inversione di rotta da mesi e probabilmente si concentrerà su questo nella conference call post-utili. Gli investitori seguiranno da vicino anche quello che potrebbe dire l’Amministratore Delegato Bob Bakish a proposito di CBS (NYSE:CBS).
Les Moonves, a capo di CBS, sta infatti affrontando delle accuse di molestie sessuali, che fanno dubitare del futuro.
Negli scambi after-hour, sono attesi i report di News Corp. (NASDAQ:NWSA) e Tronc (NASDAQ:TRNC).
Tra gli altri nomi di alto profilo troviamo Dropbox (NASDAQ:DBX), Canada Goose (NYSE:GOOS), Trade Desk (NASDAQ:TTD), Universal Display (NASDAQ:OLED), Planet Fitness (NYSE:PLNT) e Norwegian Cruise Line (NYSE:NCLH).
Wall Street è arrivata al termine dell’ultima stagione degli utili. Quasi il 90% delle compagnie dell’indice S&P 500 ha pubblicato i risultati del secondo trimestre. Di queste, circa il 77% ha riportato profitti trimestrali migliori del previsto, secondo FactSet.
5. Attesi dati sull’indice IPP
Il calendario economico odierno prevede i dati USA di luglio sui prezzi alla produzione alle 8:30 ET. I dati dovrebbero mostrare un rialzo del 3,4% su base annua, dal momento che continuano ad aumentare i segnali di pressioni inflazionarie sull’economia.
In agenda anche i dati sulle richieste di sussidio di disoccupazione alle 8:30 ET. Gli economisti prevedono solo un lieve aumento rispetto alla settimana prima.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale a 95,10.
Sul mercato dei bond, i Buoni del Tesoro USA sono pressoché invariati, con il rendimento dei bond a 10 anni di riferimento stabile al 2,96%, mentre quello dei bond a 2 anni, che risentono della Fed, si attesta al 2,67%.