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Le cinque cose da seguire sui mercati questo giovedì

Pubblicato 27.12.2018, 11:57
Aggiornato 27.12.2018, 12:11
© Reuters.

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 27 dicembre:

1. Si riduce l’impennata delle borse USA

La corsa agli acquisti si riduce questo giovedì, l’incertezza politica negli Stati Uniti e le tensioni commerciali irrisolte tornano a dominare i mercati. La volatilità è in piena attività, con la peggior vigilia di Natale mai registrata dalle borse USA che è stata sostituita dall’impennata record di 1.000 punti dell’indice Dow il giorno dopo Natale. Ma l’ottimismo è andato scemando, con i future USA che puntano ad un’apertura al ribasso questo giovedì. Alle 5:56 ET (10:56 GMT) i future Dow blue-chip crollano di 382 punti, o dell’1,67%, i future S&P 500 vanno giù di 41 punti, o dell’1,65% mentre i future Nasdaq 100 segnano un tonfo di 123 punti, o dell’1,97%.

I mercati asiatici sono stati contagiati dall’entusiasmo di Wall Street nella notte e l’indice nipponico Nikkei 225 segna la performance migliore chiudendo con un rimbalzo del 3,8%. Tuttavia, l’indice cinese Shanghai Composite ha rappresentato un’eccezione per via dei dati economici deludenti e del persistere dei timori per i rapporti commerciali USA-Cina.

Sebbene le borse europee abbiano cominciato la giornata in verde, l’entusiasmo si è dissolto verso mezzogiorno. L’indice paneuropeo Euro Stoxx 50, il tedesco DAX e il londinese FTSE 100 segnano -1%, con gli investitori rientrati dopo la festa di Santo Stefano.

2. Governo USA bloccato per il sesto giorno consecutivo

Gli investitori hanno poche speranze di vedere una risoluzione del parziale blocco delle attività amministrative USA, con il Presidente USA Donald Trump che spera di ottenere dal Congresso un finanziamento da 5 miliardi di dollari per il muro di confine.
Trump ha ribadito la necessità della sicurezza ai confini visitando le truppe ieri presso la base di Al Asad in Iraq. “Gli americani chiedono un muro”, ha ripetuto.

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Il Senato USA si riunirà nel corso della giornata, sebbene non sia stato reso noto il calendario, ma ci si aspetta poco in quanto i Democratici si preparano a prendere il controllo il 3 gennaio. Nancy Pelosi, a capo dei Democratici, dovrebbe diventare portavoce ed ha promesso che la camera approverà un piano di spesa mirato a riaprire il governo senza il finanziamento per il muro.

3. Attesi i dati sulle richieste di disoccupazione e sulla fiducia dei consumatori malgrado il blocco

Sebbene il Bureau of Economic Analysis e il Census Bureau del Dipartimento del Commercio USA non pubblicheranno dati durante il blocco amministrativo (il che significa che i dati di novembre sulle vendite di case nuove previsti per oggi non saranno rilasciati), il Dipartimento per il Lavoro pubblicherà i dati settimanali sulle richieste di disoccupazione alle 8:30 ET (13:30 GMT).

Con il mercato del lavoro USA che si rafforza, i riflettori saranno puntati sui dati del Conference Board sulla fiducia dei consumatori di dicembre, alle 10:00 ET (15:00 GMT). Si prevede che l’indice scenda a 133,7 dal precedente 135,7, segnando il minimo di quattro mesi.

4. Greggio giù, preoccupazione per le scorte USA

Il prezzo del greggio scende dopo il rimbalzo dell’8% di ieri, con gli investitori che si preparano ai dati settimanali sulle scorte di greggio USA.

I dati sulle scorte dell’American Petroleum Institute saranno pubblicati nel corso della giornata, mentre i dati governativi della Energy Information Administration (EIA) saranno rilasciati domani, tra le aspettative di una riduzione di 2,7 milioni di barili. Se confermati, sarebbe il quarto calo consecutivo.
I report vengono pubblicati con un giorno di ritardo per via delle feste natalizie.

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Leggi anche: Le materie prime nel 2018: rimbalzi e tonfi tra i tweet e un omicidio, di Barani Krishnan

5. Altri segnali preoccupanti dalla Cina

I profitti industriali cinesi sono scesi per la prima volta dal dicembre 2015, secondo i dati di questo giovedì.

Le tensioni commerciali tra Pechino e Washington hanno pesato sull’attività manifatturiera della seconda economia mondiale e gli economisti prevedono che la produzione industriale registrerà la prima contrazione dal luglio 2016.

Cina e Stati Uniti hanno in programma un incontro per parlare del commercio a gennaio, avrebbe affermato il Ministero per il Commercio cinese stamane, secondo quanto riportato da Reuters.

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