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Le cinque cose da seguire sui mercati questo giovedì

Pubblicato 18.05.2017, 11:59
Aggiornato 18.05.2017, 11:59
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo giovedì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo giovedì 18 maggio:

1. Ancora problemi con Trump, peggiora il trambusto alla Casa Bianca

Michael Flynn e altri consiglieri della campagna di Donald Trump erano in contatto con funzionari russi ed altri legati al Cremlino con almeno 18 telefonate ed email negli ultimi sette mesi della campagna elettorale del 2016, secondo le ultime indiscrezioni basate sulle testimonianze di attuali ed ex funzionari statunitensi vicini ai fatti.

È solo l’ultima di una serie di preoccupazioni in una turbolenta settimana alla Casa Bianca, dopo le accuse secondo cui il Presidente avrebbe cercato di interferire con un’indagine federale ed avrebbe svelato informazioni riservate al ministro degli esteri russo.

Il Dipartimento per la Giustizia ieri ha nominato l’ex direttore dell’FBI Robert Mueller consigliere speciale nelle indagini sulla presunta interferenza della Russia nelle elezioni presidenziali USA.

La recente serie di polemiche ha alimentato i dubbi che Trump possa non riuscire a procedere con la riforma fiscale, la deregulation e lo stimolo fiscale promessi in campagna elettorale.

2. Il dollaro fatica a riprendersi dalla giornata peggiore in quasi un anno

Il dollaro oscilla vicino al minimo di sei mesi contro il paniere delle altre principali valute questo giovedì, faticando a riprendersi dalla peggiore perdita in quasi un anno contro lo yen e l’euro, poiché pesano i timori per la presidenza Trump.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale meno dello 0,2% a 97,52 alle 5:55 ET (09:55 GMT). L’indice è sceso al minimo di 97,28 nella notte, un livello raggiunto l’ultima volta subito dopo la vittoria a sorpresa di Trump a novembre.

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Contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, il dollaro scende al minimo di tre settimane di 110,30, prima di staccarsi e segnare 110,35, in calo di oltre lo 0,4%.

Intanto, l’euro segna il massimo di sei mesi di 1,1172 contro il biglietto verde per poi attestarsi a 1,1120.

3. Borse globali ancora giù nei timori per Trump

I mercati azionari globali sono sotto pressione per la seconda seduta consecutiva questo giovedì, nei timori per l’indagine sui legami tra il Presidente USA Donald Trump e la Russia.

La maggior parte degli indici asiatici ha chiuso in negativo, con il nipponico Nikkei che crolla dell’1,3% ed il cinese Shanghai Composite in calo dello 0,5%.

In Europa, i titoli azionari sono al ribasso per il secondo giorno consecutivo, con il tedesco DAX che crolla dell’1% negli scambi di metà mattina, mentre il londinese FTSE 100 registra un crollo dell’1,5%.

A Wall Street, i future Dow blue-chip scendono di 120 punti, o dello 0,6%, i future S&P 500 sono in calo di 12 punti, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno giù di 27 punti.

Sono previsti dei report economici questo giovedì, tra cui quello sulle richieste settimanali di sussidio di disoccupazione ed i dati della Fed di Philadelphia, entrambi attesi alle 8:30 ET (12:30 GMT).

La probabilità di un aumento dei tassi a giugno è crollata negli ultimi giorni, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi di Investing.com: il trambusto politico e la recente serie di dati deludenti hanno spinto gli investitori a ridurre le aspettative sui prossimi aumenti.

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4. Greggio in calo, i trader valutano aumento impianti USA e proroga dei tagli OPEC

Il prezzo del greggio scende questo giovedì, sui mercati si valutano l’aumento della produzione di petrolio da scisto USA e gli sforzi dei principali produttori per tagliare la produzione e ridurre l’eccesso delle scorte globali.

Il greggio USA si attesta a 48,18 dollari al barile, con un crollo di 90 centesimi, o dell’1,8%, mentre il Brent segna un crollo di 97 centesimi a 51,24 dollari.

La U.S. Energy Information Administration ha reso noto che le scorte di greggio sono scese di 1,8 milioni di barili nella settimana terminata 12 maggio, il sesto calo settimanale consecutivo.

Tuttavia, la riduzione è stata inferiore ai 2,3 milioni di barili previsti, alimentando i timori che la ripresa della produzione di petrolio da scisto USA stia vanificando gli sforzi compiuti dagli altri produttori per riequilibrare il mercato.

5. Sterlina sopra gli 1,30 dollari per la prima volta in 8 mesi

La sterlina supera gli 1,30 dollari contro il dollaro questo giovedì per la prima volta da settembre, dopo i dati migliori del previsto sulle vendite al dettaglio nel Regno Unito.

La sterlina è scambiata a 1,3035 contro il dollaro, su dello 0,5%. In precedenza ha toccato il massimo intraday di 1,3046, un livello che non si registrava dal 29 settembre, dopo i dati che hanno mostrato che le vendite al dettaglio sono rimbalzate del 2,3% su base mensile ad aprile, più del previsto.

I dati positivi contrastano con i report economici deludenti rilasciati finora quest’anno, dal momento che il crollo della sterlina dopo il voto dell’anno scorso sulla Brexit ha fatto salire i costi all’importazione, portando ad un aumento dell’inflazione.

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