Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 26 febbraio:
1. Le borse globali iniziano la settimana positivamente
I titoli azionari globali proseguono la loro salita, con gli investitori che si preparano ad una settimana densa di eventi che prevede la prima testimonianza da parte del nuovo presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
I mercati asiatici hanno chiuso al rialzo, con il nipponico Nikkei 225 che fa da traino con un balzo dell’1,2%, mentre il blue chips cinese schizza dell’1,1%.
In Europa, quasi tutte le borse sono positive negli scambi di metà mattina. L’indice Stoxx Europe 600, la maggiore misura dei prezzi dei titoli della regione, sale dello 0,7% al massimo di oltre tre settimane.
Intanto, a Wall Street, i future USA sono in salita, segnale che le borse potrebbero essere pronte a ricominciare da dove si erano fermate alla fine della settimana scorsa.
I future Dow salgono di quasi 160 punti, o dello 0,6%, mentre i future S&P 500 salgono di 10 punti, o dello 0,4%. I future Nasdaq 100 sono in salita di 11 punti, o dello 0,2%.
Le borse statunitensi hanno segnato un’impennata dell’1% venerdì, spingendo al rialzo sulla settimana i principali titoli.
2. Il dollaro perde lo slancio, rendimento dei bond USA in calo
Il dollaro scende, perdendo in parte lo slancio, mentre il rendimento dei bond USA rallenta, con gli investitori che si preparano alla prima comparizione di Jerome Powell come Presidente della Fed, durante la quale potrebbe dare indicazioni sulla politica monetaria statunitense.
L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,4% a 89,48. È salito di quasi lo 0,9% la scorsa settimana, staccandosi dal minimo di tre anni di 88,15 del 16 febbraio.
Intanto, il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni scende al 2,864%, continuando ad allontanarsi dal massimo di quattro anni del 2,957% di mercoledì scorso.
Powell parlerà davanti alle commissioni congressuali domani e giovedì. Gli investitori seguiranno i suoi commenti da vicino, per capire la sua opinione circa la recente ripresa dell’inflazione e come ciò potrebbe influire sull’attuale andamento dei tassi.
Ma prima, i trader seguiranno i commenti di due funzionari della Fed, in programma nel corso della giornata. Il Presidente della Fed di St. Louis James Bullard terrà un discorso sull’economia e la politica monetaria alla National Association of Business Economics a Washington, D.C., alle 8 ET (13:00 GMT). Il vice presidente della Fed Randall Quarles interverrà allo stesso evento alle 15:15 (20:15 GMT).
Per quanto riguarda i dati, per oggi sono previsti quelli sulle vendite di case nuove alle 10:00 ET (15:00 GMT).
3. L’euro trova supporto in attesa del discorso di Draghi
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi testimonierà sulla politica monetaria e le prospettive sull’inflazione davanti alla Commissione agli Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo a Bruxelles alle 14:00 GMT (9:00 ET).
Sarà importante capire come Draghi considera le prospettive sull’inflazione e se fornirà indicazioni sulla tempistica della chiusura del programma di allentamento monetario della banca centrale.
L’euro sale dello 0,3% contro il dollaro a 1,2345. I guadagni restano limitati poiché secondo gli analisti gli investitori sono cauti nel prendere posizione questa settimana per via dei rischi politici in Italia, dove il 4 marzo si svolgeranno le elezioni.
4. I commenti sauditi spingono il greggio al massimo di quasi tre settimane
Il prezzo del greggio segna il massimo di quasi tre settimane, supportato dai commenti dell’Arabia Saudita che intende continuare a limitare le esportazioni secondo quanto previsto dall’accordo per il taglio delle scorte globali dell’OPEC.
Il greggio West Texas Intermediate raggiunge i 63,90 dollari, il massimo dal 7 febbraio, prima di attestarsi a 63,58 dollari. Il londinese Brent è scambiato a 67,02 dollari, dopo aver segnato il massimo della notte di 67,30 dollari, anche questo il massimo dal 7 febbraio.
Entrambi i riferimenti hanno visto dei rialzi settimanali la scorsa settimana, nel crescente ottimismo che il riequilibrio del mercato del greggio stia avvenendo grazie ai tagli della produzione OPEC. Tuttavia, i timori che l’aumento della produzione statunitense possa minare gli sforzi compiuti dall’OPEC per ridurre le scorte in eccesso stanno impedendo ai prezzi di salire ancora.
5. Il Bitcoin scende verso i 9.000 dollari, continua lo slancio ribassista
Il prezzo delle principali criptovalute continua a scendere per il terzo giorno di fila, con Bitcoin, Ethereum e Ripple che crollano vicino ai minimi di una settimana, mentre il sentimento dei mercati si riduce.
Il prezzo del Bitcoin, la principale valuta digitale per capitalizzazione di mercato, crolla dell’1% a 9.460 dollari, dopo aver toccato il minimo della notte di 9.280 dollari, un livello che non si registrava dal 14 febbraio.
E le notizie non sono migliori per le altre valute digitali: l’Ethereum, la seconda principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, crolla del 2% a 824,20 dollari.
La terza principale criptovaluta, il Ripple, segna un crollo del 2% a 0,88542 dollari.