Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 14 novembre:
1. Borse globali in calo, scambi cauti
Sottotono la performance dei mercati azionari globali, tra i dati economici cinesi deludenti ed il pessimismo per i tagli delle tasse USA che hanno trascinato giù i titoli dai massimi storici segnati alla fine della scorsa settimana.
I mercati nell’Asia Pacifica hanno chiuso al ribasso, mentre l’indice nipponico Nikkei è riuscito a recuperare le perdite ed a chiudere stabile dopo quattro sedute consecutive al ribasso.
In Europa, le borse sono miste a metà mattina, con gli investitori focalizzati sugli utili.
A Wall Street, i titoli USA puntano ad un’apertura debole, mentre gli investitori sono in attesa dei report sugli utili per capire come influiranno sui mercati.
Riflettori puntati in particolare sugli utili di compagnie del calibro di Home Depot (NYSE:HD), TJX (NYSE:TJX), Dick’s Sporting Goods (NYSE:DKS) ed Advance Auto Parts (NYSE:AAP).
2. L’economia cinese rallenta ancora ad ottobre
I dati di questa mattina hanno mostrato che l’economia cinese è ulteriormente rallentata il mese scorso, con la produzione industriale, gli investimenti fixed asset e le vendite al dettaglio che hanno deluso le attese mentre il governo ha esteso il giro di vite sui rischi del debito e sull’inquinamento delle fabbriche.
La produzione industriale ha visto un aumento del 6,2% su base annua ad ottobre, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica cinese (NBS), deludendo le aspettative di un incremento del 6,3% dopo l’aumento del 6,6% di settembre.
Gli investimenti fixed asset sono rallentati al 7,3% nel periodo che va da gennaio ad ottobre, dal 7,5% dei primi nove mesi. Gli analisti avevano previsto un aumento del 7,4%.
Le vendite al dettaglio sono aumentate del 10,0% ad ottobre su base annua, meno del 10,4% previsto e del 10,3% di settembre.
Da due anni Pechino tenta di ridurre gli alti livelli del debito, con le autorità che temono pratiche di prestito più rischiose, in particolare nel settore immobiliare, che potrebbero mettere a rischio l’economia.
3. L’inflazione britannica resta al massimo di 5 anni del 3%
L’inflazione britannica resta al massimo di cinque anni e mezzo ad ottobre, deludendo le attesi della Banca d’Inghilterra e di altri economisti di vedere un nuovo massimo.
L’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato al tasso annuo del 3,0% secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico, meno del 3,1% previsto. L’ONS ha dichiarato che la lettura invariata di ottobre riflette il calo dei prezzi del carburante controbilanciato dall’aumento del costo degli alimenti.
I dati di questa mattina alimentano i dubbi degli economisti circa la saggezza della decisione della BoE di alzare i tassi in un periodo in cui l’economia sta rallentando.
Questo mese la BoE, dopo aver alzato i tassi di interesse per la prima volta in un decennio, ha dichiarato che l’inflazione probabilmente avrebbe raggiunto il massimo del 3,2% ad ottobre per poi scendere poco al di sopra del suo obiettivo del 2% in tre anni.
La sterlina scende al minimo giornaliero dopo i dati, con la coppia GBP/USD a 1,3076 dal precedente 1,3116.
Intanto, oggi prenderanno il via le discussioni sulla proposta di legge sulla Brexit in un clima di instabilità politica. Almeno 40 legislatori del partito del Primo Ministro Theresa May sarebbero pronti a firmare una mozione di sfiducia contro di lei.
4. L’economia della zona euro continua a crescere
L’economia della zona euro conferma il suo solido tasso di crescita nel terzo trimestre, avviandosi a segnare la performance annua migliore di un decennio e supportando la decisione della Banca Centrale Europea di iniziare a ridurre il programma di acquisti di bond.
L’Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, ha confermato la stima del 31 ottobre secondo cui il prodotto interno lordo (PIL) dei 19 paesi che usano l’euro è cresciuto dello 0,6% nel periodo che va da luglio a settembre rispetto al trimestre precedente e del 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2016.
In Germania, la crescita è accelerata allo 0,8% grazie all’aumento di esportazioni ed investimenti, confermando il ruolo del paese come motore di crescita della regione.
In un secondo report si legge che il sentimento economico tedesco è salito meno del previsto a novembre, segnando comunque il massimo di sei mesi.
L’euro sale dello 0,5% contro il dollaro al massimo di oltre due settimane di 1,1723.
5. Riflettori sui dati API sulle scorte di greggio USA
Gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute rilascerà il report settimanale sulle scorte alle 16:30 ET (21:30 GMT), tra le previsioni di un calo di 2,8 milioni di barili.
I future del greggio USA scendono di 20 centesimi, o dello 0,4%, a 56,55 dollari al barile, mentre il Brent è in calo di 27 centesimi a 62,89 dollari.
Nonostante la cautela, il prezzo del greggio resta vicino ai massimi di oltre due anni nell’ottimismo che i produttori decidano di prorogare i tagli alla produzione in occasione del vertice di fine mese.