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Le cinque cose da seguire sui mercati questo martedì

Pubblicato 24.04.2018, 11:48
Aggiornato 24.04.2018, 11:48
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo martedì

© Reuters. Le cinque cose da seguire sui mercati questo martedì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 24 aprile:

1. I future USA puntano ad una ripresa

I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo, con l’indice Dow che dovrebbe interrompere i quattro giorni di discesa mentre gli investitori attendono l’ultima raffica di utili delle compagnie.

I future Dow blue-chip salgono di 100 punti, o dello 0,4%, i future S&P 500 sono in salita di 12 punti, o dello 0,5%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 36 punti, o dello 0,6%.

Le borse statunitensi sono scese ieri, sulla scia del calo dei titoli tech, con gli investitori preoccupati per l’aumento dei tassi di interesse.

Intanto, in Europa, le borse sono positive: l’aumento del prezzo del greggio ha spinto i titoli del settore energetico.

In Asia, i mercati hanno chiuso perlopiù al rialzo dopo due giorni consecutivi in discesa.

2. Utili blue-chip sotto i riflettori

La settimana ricca di report sugli utili entra nel vivo quest’oggi, con una serie di report delle compagnie blue-chip in programma nella mattinata, come Coca-Cola, Caterpillar (NYSE:CAT), 3M, Travelers, United Technologies e Verizon.

Attesi anche i risultati di Biogen (NASDAQ:BIIB), Eli Lilly, Lockheed Martin (NYSE:LMT), Corning, Freeport-McMoran, PulteGroup (NYSE:PHM), Sherwin-Williams e JetBlue.

Dopo la campanella di chiusura pubblicheranno gli utili Wynn Resorts, Amgen (NASDAQ:AMGN), Chubb (NYSE:CB), Texas Instruments (NASDAQ:TXN), Cree, Carlisle Cos ed Hawaiian Holdings.

Al centro della scena il report di Alphabet (NASDAQ:GOOGL), dopo che il titolo è lievemente sceso nei volatili scambi afterhour sulla scia della pubblicazione dei risultati: la compagnia ha infatti riportato un’impennata del 73% degli utili del primo trimestre.

3. Dollaro invariato vicino al massimo di un mese e mezzo

Il dollaro sale ad un nuovo massimo di un mese e mezzo contro il paniere delle principali valute nei primi scambi, supportato dalle aspettative che la Federal Reserve alzi i tassi di interesse altre tre volte nel 2018.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 90,70 dopo aver toccato il massimo di 90,85 nella notte, il massimo dal 1° marzo.

Il dollaro segna il massimo di dieci settimane contro lo yen, tradizionale valuta rifugio, con la coppia USD/JPY in salita a 108,91.

L’euro si avvicina al minimo di sette settimane, con la coppia EUR/USD a 1,2204 dopo essere crollata al minimo della notte di 1,2185.

Giù anche la sterlina, con il cambio GBP/USD al minimo di un mese di 1,3930.

Per quanto riguarda i dati, gli investitori seguiranno una serie di report economici, compresi quelli sui prezzi delle case S&P/Case-Shiller e sui prezzi delle case FHFA, entrambi attesi alle 9:00 ET (13:00 GMT). Sono previsti anche i dati sulle vendite di case nuove e sulla fiducia dei consumatori alle 10 ET (14:00 GMT).

4. Il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA si allontana dal livello del 3%

Il rendimento dei Buoni del Tesoro USA rallenta la sua recente impennata, con quello dei buoni di riferimento a 10 anni che si allontana dalla soglia psicologicamente importante del 3%.

Si è attestato al 2,964%, giù di 0,9 punti base, o dello 0,3% dopo aver raggiunto il massimo intraday del 2,998% ieri, un livello che non si registrava dal gennaio 2014.

Il rendimento dei buoni a 10 anni non supera il 3% - livello che strategisti e gestori di fondi ritengono peserà fortemente sui titoli azionari - dall’inizio del 2014.

Intanto, scende anche il rendimento dei buoni a 2 anni e a 5 anni, che risentono della Fed, dopo aver segnato i massimi in circa 10 anni ieri.

La recente impennata del rendimento si è registrata grazie alle prospettive di un rafforzamento dell’inflazione che alimentano le aspettative di un approccio più interventista da parte della Federal Reserve quest’anno.

5. Il greggio resta vicino ai recenti massimi in attesa dei dati sulle scorte API

Il prezzo del greggio resta vicino al massimo di tre anni, gli investitori attendono i nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.

L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT).

I future del greggio West Texas Intermediate salgono di 30 centesimi, o dello 0,5%, a 68,95 dollari al barile, mentre i future del Brent vanno su di 20 centesimi, o dello 0,3%, a 74,92 dollari al barile.

Il riferimento globale è schizzato al massimo di 75,27 dollari all’inizio della seduta, un livello che non si registrava dal 27 novembre 2014, spinto dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e dai timori per un’interruzione delle forniture da parte di importanti produttori.

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