Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo martedì 9 ottobre:
1. Rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni ad un nuovo massimo di 7 anni
I Buoni del Tesoro USA vanno sotto nuova pressione alla vendita, con il rendimento dei bond a 10 anni di riferimento ad un nuovo massimo di sette anni.
Il rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni sale di 2,9 punti base al 3,256%, dopo aver toccato il massimo dalla fine dell’aprile 2011 al 3,261%, mentre il rendimento dei Buoni del Tesoro a 30 anni ha sfiorato il massimo di quattro anni del 3,44%.
Il rendimento dei bond ha un andamento inverso rispetto al prezzo.
Il rendimento dei bond USA è schizzato ultimamente sulla scia di una serie di report economici incoraggianti che hanno alimentato le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre e oltre.
2. I future a Wall Street puntano ad un’apertura traballante
I future degli indici azionari USA puntano ad un’apertura in discesa, nei timori che l’aumento del rendimento dei bond USA stia rendendo sempre meno allettanti i titoli azionari agli occhi degli investitori.
Alle 5:40 ET, i future Dow blue-chip scendono di 110 punti, o dello 0,4%, i future S&P 500 sono in calo di 11 punti, o dello 0,4%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno giù di 28 punti, o dello 0,4%.
Wall Street ha chiuso negativamente ieri, con gli investitori preoccupati per il rapido aumento del rendimento dei bond.
L’aumento del rendimento dei bond può pesare sulla domanda di asset considerati più rischiosi, come i titoli azionari, soprattutto quando il rendimento supera quello dei titoli azionari.
Intanto, in Europa, le principali borse sono al ribasso negli scambi di metà mattina, con la maggior parte dei settori in territorio negativo, mentre lo stallo tra Roma e Bruxelles per i piani di spesa dell’Italia resta sotto i riflettori.
I mercati asiatici hanno chiuso in discesa. I mercati cinesi, tuttavia, hanno registrato una parziale ripresa dopo i crolli della seduta precedente.
3. Dollaro in salita, l’euro soffre
Il dollaro sale contro i principali rivali, supportato mentre prosegue il rialzo del rendimento dei Buoni del Tesoro USA.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,2% a 95,65, non lontano dal massimo di sette settimane di 95,78 della settimana scorsa.
L’euro scende dello 0,2% a 1,1465, vicino al minimo di una settimana di 1,1460 raggiunto nella seduta precedente, mentre persistono i timori per lo scontro sul bilancio italiano.
4. Attesi i commenti dei membri della Fed per avere indicazioni sugli aumenti dei tassi
I mercati presteranno particolare attenzione ai commenti di una serie di membri della Fed nel corso della giornata, per capire la loro opinione in merito all’andamento dell’inflazione e per cercare indizi sugli aumenti dei tassi previsti per quest’anno e oltre.
Il Presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan interverrà all’Economic Club di New York alle 8:00 ET (12:00 GMT).
Il Presidente della Fed di Chicago Charles Evans terrà il discorso di apertura della Opportunity Financial Network Conference alle 9 ET (13:00 GMT).
In serata, il Presidente della Fed di New York John Williams terrà un discorso presso il New York Fed-Bank Indonesia Central Banking Forum a Bali.
Per quanto riguarda i dati, il calendario è leggero: è previsto solo il sondaggio NFIB di settembre alle 6 ET (10:00 GMT).
La Fed ha alzato i tassi di interesse alla fine del mese scorso, il terzo aumento di quest’anno, e dovrebbe intervenire nuovamente prima della fine di dicembre, portando il tasso di riferimento al 2,25-2,50%.
5. Il FMI taglia le previsioni sulla crescita globale
Nell’aggiornamento delle previsioni economiche mondiali, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha reso noto che prevede una crescita globale del 3,7% sia nel 2018 che nel 2019, in calo dalla stima di luglio del 3,9% per entrambi gli anni.
Il taglio riflette un insieme di fattori, compresa l’introduzione dei dazi commerciali tra Stati Uniti e Cina, le incertezze circa il nuovo accordo NAFTA e la Brexit, nonché l’aumento dei tassi di interesse che sta facendo pressioni su alcuni mercati emergenti con fuoriuscite di capitali, in particolare in Argentina, Brasile, Turchia e Sud Africa.
Con la maggior parte dell’impatto dello scontro commerciale USA-Cina che si avvertirà il prossimo anno, il FMI ha tagliato le previsioni sulla crescita USA del 2019 al 2,5% dal 2,7% precedente, mentre le previsioni sulla crescita cinese per il 2019 scendono dal 6,4% al 6,2%.