Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 4 ottobre:
1. Riflettori su Yellen e dati USA
Gli ultimi commenti della Presidente della Federal Reserve Janet Yellen saranno in cima all’agenda sui mercati finanziari globali questo mercoledì, con gli investitori alla ricerca di indizi sulla tempistica del prossimo aumento dei tassi.
Yellen interverrà in occasione di una conferenza bancaria organizzata dalla Federal Reserve Bank di St. Louis alle 15:15 ET (19:15 GMT).
I suoi commenti saranno seguiti con attenzione per avere indicazioni sulla politica monetaria. La scorsa settimana, Yellen ha dichiarato che la banca centrale ha intenzione di continuare gradualmente ad alzare i tassi nonostante l’incertezza sull’andamento dell’inflazione.
Gli operatori dei mercati seguiranno con attenzione anche i report economici statunitensi per valutare come influiranno sulla posizione della Fed in merito alla politica monetaria nei prossimi mesi.
Per oggi sono attesi il report ADP sull’occupazione privata non agricola alle 8:15 ET (12:15 GMT), considerato un’anticipazione del report sull’occupazione governativo di venerdì, e i dati dell’ISM sul settore non manifatturiero alle 10 ET (14:00 GMT).
La probabilità di un aumento dei tassi entro dicembre è pari a circa il 75% secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
Il dollaro perde lo slancio dopo essere schizzato al massimo di un mese e mezzo, mentre il rendimento dei Buoni del Tesoro scende, con i mercati che continuano a chiedersi chi sarà il successore di Yellen alla guida della Fed al termine del suo mandato, a febbraio.
2. Commenti del Presidente della BCE Draghi
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi terrà il commento di apertura in occasione dell’inaugurazione del Centro Visitatori della BCE a Francoforte alle 17:15 GMT (13:15 ET).
Il mese scorso Draghi ha indicato che la BCE potrebbe iniziare a ridimensionare il massiccio programma di stimolo già ad ottobre.
L’euro da allora ha ridotto i guadagni, in seguito alle indicazioni di Draghi circa una riduzione dello stimolo, scendendo sotto il livello di 1,18 contro il dollaro.
3. Peggiora la crisi catalana
Le borse spagnole crollano al minimo di sei mesi e il rendimento dei bond governativi sale, mentre aumentano i timori per la crisi in Catalogna.
Secondo voci non confermate, il leader indipendentista della Catalogna Carles Puigdemont terrà una conferenza stampa alle 19:00 GMT (15:00 ET), scatenando le speculazioni su una possibile dichiarazione unilaterale di indipendenza.
Ieri sera Puigdemont ha reso noto che la regione dichiarerà l’indipendenza dalla Spagna ”nel giro di qualche giorno”.
Il re spagnolo Felipe VI ha accusato i leader secessionisti catalani di aver distrutto i principi democratici in un raro discorso televisivo ieri sera, gesto considerato dagli analisti un chiaro segnale della serietà della crisi.
L’indice spagnolo IBEX dei 35 principali titoli azionari del paese è crollato del 2,5% all’apertura degli scambi a Madrid, segnando un calo per la terza seduta consecutiva e portando l’indice di riferimento al minimo dal 15 marzo.
Le tensioni pesano anche sul mercato dei bond, con quelli spagnoli che superano le controparti tedesche del massimo di almeno cinque mesi.
4. Greggio ancora in calo in attesa dei dati settimanali sulle scorte USA
Il prezzo del greggio continua a scendere toccando il minimo di quasi due settimane tra le speculazioni che i dati settimanali attesi nel corso della seduta mostrino un forte aumento delle scorte di carburante USA.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT).
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di 4,0 milioni di barili nella settimana terminata il 29 settembre dal momento che le raffinerie hanno aumentato la produzione. Dal report API, tuttavia, è emerso inoltre un incremento di 4,9 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 584.000 barili.
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) scendono di 30 centesimi, o dello 0,6%, a 50,12 dollari al barile. Il prezzo è sceso al minimo dal 19 settembre di 49,91 dollari precedentemente.
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, sono in calo di 38 centesimi, o dello 0,7%, a 55,62 dollari al barile.
5. Borse globali miste
I titoli azionari globali segnano una nuova serie di massimi storici, supportati dall’ottimismo per a crescita globale, ma sul sentimento in Europa pesa la crisi politica in Spagna.
Le borse dell’Asia Pacifica hanno chiuso al rialzo, trainate dai mercati in Giappone e ad Hong Kong, anche se molti mercati nella regione sono rimasti chiusi per festa.
L’indice nipponico Nikkei schizza al massimo di oltre due anni mentre ad Hong Kong l’indice Hang Seng raggiunge un livello che non si registrava dal maggio 2015.
Intanto, i tabelloni dei titoli azionari europei sono perlopiù in discesa negli scambi di metà mattina, sui titoli spagnoli e su quelli bancari pesa la crisi in corso in Catalogna, mentre l’indice tedesco DAX è in ripresa dopo essere rimasto chiuso per festa, spinto dal comparto automobilistico.
A Wall Street, i titoli azionari USA puntano ad un’apertura invariata, con i principali indici che riprendono fiato dopo i nuovi massimi storici segnati nella seduta precedente.