Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 14 marzo:
1. Le borse tengono d’occhio i dazi di Trump e il fermento a Washington
Il Presidente USA Donald Trump non mostra segni di cedimento sui dazi, in base ad una notizia di Reuters di ieri secondo cui il Presidente vorrebbe imporre dazi di 60 miliardi di dollari sulle importazioni cinesi, in particolare sui settori della tecnologia e delle telecomunicazioni.
Sebbene i dazi saranno mirati soprattutto al settore dell’informatica, dell’elettronica di consumo e delle telecomunicazioni, potrebbero essere ampliati e l’elenco potrebbe finire per includere fino a 100 prodotti, secondo la fonte dell’agenzia giornalistica.
La minaccia di ulteriori dazi USA potrebbe alimentare i timori di una guerra commerciale e pesare sulla propensione al rischio degli investitori in un momento in cui questi ultimi sono preoccupati per il trambusto a Washington.
Dopo che Trump ha licenziato il Segretario di Stato Rex Tillerson ieri, alcuni esperti hanno ipotizzato che il Presidente stia preparando la strada a politiche commerciali e fiscali più severe.
Il licenziamento di Tillerson ha spaventato gli investitori dell’azionario ieri e tutti e tre i principali indici di riferimento USA hanno chiuso in rosso. I crolli hanno contagiato le borse asiatiche questo mercoledì.
Tuttavia, i future dei titoli azionari USA segnano una ripresa questa mattina, puntando ad un’apertura al rialzo a Wall Street. Alle 5:55 ET (9:55 GMT) i future Dow blue chip salgono di 91 punti, o dello 0,36%, i future S&P 500 vanno su di 8 punti, o dello 0,30% mentre i future Nasdaq 100 salgono di 30 punti, o dello 0,42%.
Positive anche le borse europee, con gli investitori che tengono d’occhio la politica. Oltre agli sviluppi a Washington, la Germania ha rieletto Angela Merkel come Cancelliera per un quarto mandato.
2. Riflettori sui dati sulle vendite al dettaglio
Per quanto riguarda il calendario economico, gli operatori dei mercati si focalizzeranno sulla pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio USA di febbraio da parte del Dipartimento per il Commercio alle 8:30 ET (12:30 GMT).
Si prevede un aumento dello 0,3% per il mese scorso, dopo il calo dello 0,3% di gennaio.
Le vendite core dovrebbero salire dello 0,3%, dopo essere rimaste stabili il mese prima.
L’aumento delle vendite al dettaglio nel tempo corrisponde ad un rafforzamento della crescita economica, mentre un dato debole indica un’economia in calo. La spesa dei consumatori rappresenta il 70% della crescita economica USA.
Alla stessa ora, in vista della decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve in programma il 21 marzo, i trader seguiranno da vicino i dati sull’inflazione sulle vendite all’ingrosso.
Come indicato dall’indice sui prezzi alla produzione l’inflazione all’ingrosso dovrebbe essere scesa allo 0,1% a febbraio dallo 0,4% del mese prima. Il rallentamento previsto dell’inflazione all’ingrosso giunge nonostante l’ultima indagine dell’ISM secondo cui i manifatturieri hanno visto un aumento dei costi alla produzione al tasso più veloce degli ultimi sette anni.
3. Greggio in salita, attesi dati sulle scorte USA
L’OPEC rilascerà il suo report mensile alle 7:20 ET, in cui verranno espresse le stime sulla crescita della domanda e sulla produzione globale di greggio.
La produzione non-OPEC dovrebbe catturare l’attenzione degli investitori in seguito alle stime del cartello del greggio in merito ai rivali al di fuori del gruppo nel report precedente. Gli Stati Uniti sono responsabili di più della metà della revisione al rialzo dei paesi non-OPEC.
Nel frattempo, una nuova serie di dati sulle scorte, della Energy Information Administration (EIA) attesa alle 10:30 ET (14:30 GMT) dovrebbe rivelare che le scorte statunitensi sono salite per la terza settimana consecutiva.
Gli analisti prevedono che le scorte siano salite di circa 2,023 milioni di barili nella settimana terminata il 9 marzo.
I future del greggio USA salgono dello 0,33% a 60,91 dollari alle 5:57 ET (9:57 GMT), mentre il greggio Brent sale dello 0,25% a 64,80 dollari.
4. La BCE vuole più prove delle dinamiche dell’inflazione
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha dichiarato questa mattina che l’autorità monetaria della zona euro ha ancora bisogno di avere maggiori prove che l’inflazione si sta avvicinando all’obiettivo prima di poter considerare una rimozione dello stimolo monetario.
“A nostro parere l’inflazione della zona euro convergerà in direzione dell’obiettivo in un orizzonte di medio termine, e siamo oggi più ottimisti che in passato sulla possibilità che tale convergenza si verifichi concretamente”, ha riferito Draghi durante la conferenza stampa odierna. “Abbiamo però bisogno di ulteriori prove che le dinamiche inflazionarie si stiano muovendo nella direzione giusta”, ha aggiunto.
Draghi ha affermato esplicitamente che serve “una condizione molto chiara affinché possiamo portare a termine gli acquisti di asset”.
5. Google vieterà le pubblicità sulle cripto
Google, di proprietà di Alphabet (NASDAQ:GOOGL) Inc, ha reso noto questo mercoledì che vieterà le pubblicità sulle criptovalute e tutti i contenuti ad esse collegati a partire da giugno.
In base alla nuova politica, il colosso tech ha spiegato che vieterà gli annunci pubblicitari per prodotti finanziari non regolamentati o speculativi come opzioni binarie, criptovalute e scommesse su spread finanziari.
La notizia ha aggiunto ulteriore pressione sul mercato delle criptovalute quest’oggi.
Alle 5:58 ET (9:58 GMT), il Bitcoin, la principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, crolla dell’1,1% a 9.097,50 dollari.
Anche le altre principali criptovalute sono in calo, con l’Ethereum, la seconda più importante valuta digitale al mondo per capitalizzazione di mercato, che crolla dell’1,7% a 689,11 dollari.
La terza principale criptovaluta, il Ripple, registra un crollo del 7% a 0,77531 dollari.