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Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Pubblicato 09.05.2018, 11:24
Aggiornato 09.05.2018, 12:31
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 9 maggio:

1. Prezzo del greggio alle stelle

Il prezzo del greggio schizza di circa il 3% questo mercoledì, segnando un nuovo massimo di tre anni e mezzo dopo che il Presidente USA Donald Trump si è ritirato dall’accordo internazionale sul nucleare iraniano, facendo aumentare il rischio di un conflitto in Medio Oriente ed alimentando l’incertezza per le scorte globali di greggio.

I future del greggio Brent ad un certo punto hanno toccato il massimo dal novembre 2014 di 77,20 dollari al barile. Si è poi attestato a 76,95 dollari, con un’impennata di 2,11 dollari, o del 2,8%.

Nel frattempo, i future del greggio WTI scambiati sulla borsa di New York rimbalzano di 2,00 dollari, o del 2,9%, a 71,06 dollari al barile, dopo essere saliti al massimo di 71,17 dollari, quasi vicino ai massimi registrati alla fine del 2014.

In un discorso trasmesso in televisione ieri, Trump ha affermato che gli Stati Uniti si tireranno indietro dall’accordo internazionale del 2015 mirato a negare a Tehran la possibilità di costruire armi nucleari e che riapplicheranno “il massimo livello di sanzioni economiche” all’Iran.

Secondo alcuni analisti la reintroduzione delle sanzioni potrebbe inasprire le scorte di greggio globali poiché renderebbero più difficili le esportazioni petrolifere per l’Iran.

L’Iran, importante produttore petrolifero del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), ha ripreso il suo ruolo di principale esportatore nel gennaio 2016, quando le sanzioni internazionali contro Tehran sono state annullate in cambio di una riduzione del programma nucleare del paese.

2. Attesi dati settimanali sulle scorte EIA

Oltre che sull’Iran, l’attenzione dei trader del greggio è rivolta ai nuovi dati settimanali sulle scorte di greggio statunitensi per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di oro nero e quanto velocemente i livelli di produzione continueranno ad aumentare.

La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata il 4 maggio oggi alle 10:30 ET (14:30 GMT), nelle aspettative di un calo di 719.000 barili.

Gli analisti prevedono inoltre un calo di 450.000 barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati dovrebbero diminuire di 1,3 milioni di barili.

Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono scese di quasi 1,9 milioni di barili la scorsa settimana. Dal report API è emerso inoltre un calo di 2,1 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 6,7 milioni di barili.

Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.

3. I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo

I future dei titoli azionari USA indicano un’apertura positiva, con gli investitori che continuano a valutare le implicazioni della decisione del Presidente Donald Trump di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano.

I future Dow blue-chip salgono di 135 punti, o dello 0,6%, i future S&P 500 sono in salita di 13 punti, o dello 0,5%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 26 punti, o dello 0,4%.

Sul calendario degli utili, nel corso della giornata sono previsti tra gli altri i risultati di 21st Century Fox, Mylan (NASDAQ:MYL), Groupon, Office Depot, Roku e IAC/Interactive.

In Europa, le maggiori borse sono al rialzo, supportate dalla forza dei titoli energetici.

In Asia, le borse hanno chiuso miste, sulla scia dell’andamento mediocre di Wall Street nella notte.

4. Prosegue l’impennata del dollaro, il rendimento supera il 3%

Il dollaro continua la sua corsa contro il paniere delle valute, raggiungendo un nuovo massimo del 2018, spinto dall’aumento del rendimento dei bond USA.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito al massimo della seduta di 93,26 ad un certo punto, il massimo dal 19 dicembre. Si è poi attestato a 93,01, in salita dello 0,1%.

Intanto, il rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni ha superato la soglia psicologica del 3% toccando il 3,014%, il massimo in due settimane.

La recente impennata del dollaro e del rendimento si è registrata grazie alle prospettive di un rafforzamento dell’inflazione che alimentano le aspettative di un approccio più interventista da parte della Federal Reserve quest’anno.

5. Al centro della scena i dati sull’inflazione e quelli settimanali sulle scorte di greggio

I riflettori oggi saranno puntati sugli importanti dati sull’inflazione statunitense. Il Dipartimento per il Commercio pubblicherà i dati sull’indice sui prezzi alla produzione relativi al mese di aprile alle 8:30 ET (12:30 GMT) di oggi.

Gli analisti dei mercati si aspettano un aumento dei prezzi alla produzione dello 0,2%, in calo rispetto allo 0,3% di marzo, mentre l’indice IPP core dovrebbe salire dello 0,2%, meno dello 0,3% del mese prima.

I dati sull’inflazione al consumo saranno rilasciati domani.

L’aumento dell’inflazione potrebbe convincere la Federal Reserve ad aumentare i tassi di interesse più velocemente del previsto.

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