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Le cinque cose da seguire sui mercati questo mercoledì

Pubblicato 19.12.2018, 11:39
Aggiornato 19.12.2018, 11:39
© Reuters.

© Reuters.

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo mercoledì 19 dicembre:

1. I mercati attendono l’annuncio della Fed e il discorso di Powell

Quasi certamente la Federal Reserve alzerà i tassi di interesse di un quarto di punto per la quarta volta quest’anno a conclusione dei suoi due giorni di vertice di politica monetaria oggi alle 14:00 ET (19:00 GMT).

L’aumento porterebbe il range dei fondi Fed al 2,25%-2,5%.

Il Presidente della Fed Jerome Powell terrà una seguitissima conferenza stampa 30 minuti dopo la pubblicazione della dichiarazione della banca.

La banca centrale USA rilascerà anche le nuove previsioni sulla crescita economica e i tassi di interesse, note come ”dot-plot”, anch’esse seguite con attenzione per capire quale sarà la probabile traiettoria degli aumenti dei tassi nel 2019 e oltre.

Sebbene i policymaker abbiano annunciato tre aumenti per il 2019, il mercato comincia a pensare che la banca centrale statunitense possa fermare del tutto gli aumenti l’anno prossimo visto l’aumento dei rischi per l’economia USA.

2. USA e Cina pianificano delle trattative a gennaio

Stati Uniti e Cina hanno tenuto delle trattative per discutere dello scontro commerciale in corso in vista di un vertice a gennaio.

Le parti hanno parlato per telefono questa mattina, secondo il Ministero per il Commercio cinese.

Entrambi i paesi puntano ad arrivare ad un “accordo” entro la scadenza del 1° marzo, quando terminerà la tregua dei dazi, in base a quanto riferito dal Segretario al Tesoro USA Steven Mnuchin.

Il Presidente USA Donald Trump e il Presidente cinese Xi Jinping il mese scorso hanno deciso di sospendere ulteriori dazi sui rispettivi prodotti per 90 giorni, per consentire alle trattative di procedere.

Washington e Pechino sono stati impantanati in uno scontro commerciale per la maggior parte dell’anno e entrambi hanno applicato dazi a vicenda sui rispettivi prodotti.

3. I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura al rialzo

I future dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura positiva, con il Dow che mira ad un guadagno a tripla cifra, grazie ai segni di progresso nello scontro commerciale USA-Cina che incoraggiano il sentimento, mentre i trader aspettano con ansia l’ultima decisione di politica monetaria della Federal Reserve.

Alle 5:35 ET (10:35 GMT), i future Dow blue-chip salgono di 188 punti, o dello 0,8%, i future S&P 500 segnano un rialzo di 20 punti, o dello 0,8%, mentre i future Nasdaq 100 legati al settore tech vanno su di 55 punti, o dello 0,85%.

I movimenti premarket seguono l’ennesima seduta volatile di ieri, quando l’indice S&P 500 ha chiuso a poco più del minimo del 2018.

Intanto, le borse europee sono in lieve rialzo, con i guadagni del settore bancario e farmaceutico che trainano il mercato.

I mercati asiatici hanno chiuso al ribasso, con il nipponico Nikkei giù dello 0,6%, mentre i mercati nella Cina continentale crollano di oltre l’1%.

4. Dollaro e rendimento dei Buoni del Tesoro USA al ribasso

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,3% a 96,27, oscillando vicino al minimo di una settimana.

Il biglietto verde è debole contro lo yen, con il cambio USD/JPY giù dello 0,15% a 112,35. In precedenza ha raggiunto il minimo dal 29 ottobre di 112,60.

L’euro è in salita, con il cambio EUR/USD su dello 0,35% a 1,1400, il livello migliore dal 10 dicembre.

Su anche la sterlina, con la coppia GBP/USD che sale dello 0,15% a 1,2660 mentre persiste lo stallo politico per gli sforzi del Regno Unito per uscire dall’Unione Europea.

Sul mercato dei bond, il rendimento dei Buoni del Tesoro USA scende, con i buoni a 10 anni, di riferimento, in calo al 2,799%, il minimo da maggio, prima di segnare una ripresa al 2,817%.

Il rendimento dei bond governativi USA a 2 anni scende al minimo di tre mesi del 2,629%. Si è poi attestato al 2,65%, in netto calo rispetto al massimo di novembre del 2,977%.

5. Il greggio cerca di rimettersi in piedi dopo il bagno di sangue

Sul mercato delle materie prime, i prezzi del greggio cercano di rimettersi in sesto dopo aver segnato uno dei peggiori tonfi dell’anno nella scorsa seduta.

I future del West Texas Intermediate (WTI) salgono di 5 centesimi, o dello 0,1%, a 46,65 dollari al barile. È crollato del 7,3% ieri, attestandosi al minimo dall’agosto 2017.

I future del Brent, il riferimento internazionale, sono in salita di 18 centesimi, o dello 0,3%, a 56,45 dollari al barile. Ieri è crollato del 5,6%, toccando ad un certo punto il minimo di 14 mesi.

Ad alimentare i timori per l’eccesso di scorte, l’American Petroleum Institute ieri ha reso noto che le scorte di greggio statunitensi sono inaspettatamente salite la scorsa settimana e che le scorte di benzina sono aumentate.

Se l’aumento delle scorte statunitensi dovesse essere confermato dai dati governativi di oggi, sarebbe il primo in tre settimane.

I prezzi del greggio hanno perso circa un terzo del proprio valore dall’inizio di ottobre, in quello che è diventato uno dei cali maggiori dopo il tonfo del 2014, tra l’aumento delle scorte e lo spettro della riduzione della domanda che spaventano gli investitori.

Leggi anche: Il greggio toccherà i 40 dollari prima della fine dell’anno?, di Barani Krishnan

-- Articolo realizzato con il contributo di Reuters

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