Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 29 settembre:
1. Il dollaro si avvia a segnare il migliore aumento settimanale del 2017
Questo venerdì, il dollaro si avvia a registrare l’aumento settimanale migliore contro le altre principali valute dallo scorso settembre, chiudendo inoltre il mese in salita per la prima volta da febbraio.
Nonostante lo scetticismo per le prospettive sui tagli delle tasse, il biglietto verde è stato supportato quando il Presidente USA Donald Trump mercoledì ha annunciato un piano per la riduzione delle tasse per imprese e privati, nell’ambito di una riforma fiscale completa.
I guadagni restano limitati tuttavia, dal momento che la proposta dovrà ancora affrontare il Congresso, con il partito Repubblicano diviso e i Democratici contrari.
Il biglietto verde, però, è schizzato comunque di oltre l’1% questa settimana e si avvia a segnare un rialzo dello 0,4% per il mese di settembre.
Alle 6:05 ET (10:05 GMT) l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,05% a 93,00 staccandosi massimo di un mese di ieri di 93,50.
2. Riflettori su spese e inflazione USA
Il Dipartimento per il Commercio USA rilascerà i dati sui redditi e le spese personali oltre all’indice PCE core, l’indicatore sull’inflazione preferito dalla Fed, alle 8:30 ET (12:30 GMT).
Sia i redditi che le spese personali dovrebbero essersi indeboliti ad agosto, con un aumento di solo lo 0,2% e lo 0,1% rispettivamente.
L’indice PCE core dovrebbe restare invariato all’1,4%.
Comunque, i dati dovrebbero mostrare delle alterazioni per via degli uragani Harvey ed Irma, alterazioni che potrebbero durare qualche mese.
Sempre oggi, gli investitori valuteranno i dati di settembre sull’indice dei direttori acquisti di Chicago e la lettura rivista dell’indice dei prezzi al consumo dell’Università del Michigan.
3. Il greggio sta per segnare un balzo settimanale del 2% in vista dei dati sulla produzione di petrolio di scisto USA
Il prezzo del greggio è pressoché invariato questo venerdì, mentre i guadagni settimanali del riferimento USA si aggirano intorno al 2%.
I future del greggio USA scendono dello 0,02% a 51,55 dollari alle 6:07 ET (10:07 GMT), mentre il greggio Brent è invariato a 51,56 dollari.
I trader prevedono che gli sforzi compiuti dai principali produttori, guidati da OPEC e Russia, per tagliare la produzione possano contribuire a ridurre l’eccesso globale e a riportare in equilibrio il mercato, con le prospettive della domanda che stanno migliorando.
Inoltre, gli operatori dei mercati si aspettano che la domanda da parte delle raffinerie statunitensi che stanno riprendendo le attività dopo l’uragano Harvey supporti ulteriormente il prezzo.
Al sentimento rialzista contribuisce anche la minaccia della Turchia di chiudere un oleodotto dalla regione curda dell’Iraq dopo il referendum che ha rivelato una schiacciante vittoria dei curdi a favore dell’indipendenza.
Gli investitori attendono inoltre i dati sulla produzione di petrolio da scisto USA con il report settimanale di Baker Hughes sul numero di impianti di trivellazione attivi previsto nel corso della giornata.
4. L’inflazione debole potrebbe pesare sul tapering della BCE
I dati preliminari di questa mattina hanno rivelato che il tasso annuo di inflazione nella zona euro è rimasto stabile all’1,5% a settembre, deludendo le aspettative di una lettura pari all’1,6% o comunque vicina all’obiettivo della Banca Centrale Europea di poco meno del 2%.
I dati deludenti sull’inflazione complicano le aspettative sul previsto piano della BCE per la riduzione del programma di acquisti di asset che dovrebbe essere annunciato in occasione del prossimo vertice di politica monetaria del 26 ottobre.
“Un’inflazione debole richiede un grosso atto di bilanciamento da parte della BCE”, hanno affermato gli economisti di ING dopo la pubblicazione dei dati.
“L’inflazione probabilmente resterà al di sotto dell’obiettivo per qualche tempo”, spiegano.
5. L’ondata di dati giapponesi incoraggia l’ottimismo in un clima di incertezza politica
In Giappone l’inflazione core è accelerata ad agosto, la produzione industriale è salita più del previsto e la richiesta di lavoro è rimasta al massimo di oltre 40 anni, ulteriore segnale di un forte slancio della terza economia mondiale.
La raffica di dati ha alimentato l’ottimismo per le prospettive sulla crescita, malgrado la decisione del Primo Ministro Shinzo Abe di indire delle elezioni immediate abbia fatto aumentare l’incertezza per la politica economica.
Le elezioni sono state indette per il 22 ottobre, pochi giorni prima della prossima dichiarazione di politica monetaria della Banca del Giappone, in programma il 31 ottobre.