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Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 19.01.2018, 12:08
Aggiornato 19.01.2018, 13:04
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

© Reuters. Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 19 gennaio:

1. Rendimento dei Buoni del Tesoro a 10 anni USA al massimo dal 2014

Il rendimento dei Buoni del Tesoro USA a 10 anni tocca il massimo di più di tre anni questo venerdì, mentre prosegue il selloff sul mercato dei bond globali. Il rendimento dei bond ha un andamento inverso rispetto al prezzo.

Gli investitori si aspettano che le banche centrali globali comincino a ridurre le politiche monetarie ultra-allentate, con la Federal Reserve che ha in programma di alzare i tassi di interesse tre volte quest’anno.

Inoltre, gli operatori dei mercati si preparano all’emissione di debiti governativi che saranno probabilmente necessari se il Presidente USA Donald Trump dovesse procedere con il suo piano sulle infrastrutture.

Alle 5:59 ET (10:59 GMT), il rendimento dei Buoni a 10 anni sale dello 0,7% al 2,630%, vicino al massimo intraday del 2,642%, un livello che non si registrava dal settembre 2014.

2. Il dollaro oscilla vicino al massimo di 3 anni, timori per il blocco amministrativo

Il dollaro oscilla vicino al minimo di tre anni contro i rivali questo venerdì nei timori per un possibile blocco delle attività amministrative che contribuiscono alla debolezza della valuta derivante dalla prospettiva di una normalizzazione della politica monetaria in tutto il mondo.

La Camera dei Rappresentanti USA ieri ha passato una proposta di legge per il finanziamento alle attività governative fino al 16 febbraio, evitando il blocco imminente previsto per questo fine settimana quando scadranno i fondi correnti, ma l’insistenza del Presidente Donald Trump circa la proroga dei fondi al Children’s Health Insurance Program (CHIP), una priorità dei Democratici, potrebbe aver complicato l’approvazione da parte del Senato.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,22% a 90,11 alle 6:01 ET (11:01 GMT), riavvicinandosi al minimo di tre anni di mercoledì di 89,97. Finora nel 2018 è crollato di quasi il 2%.

3. Secondo l’AIE gli USA saranno al primo posto nella produzione globale di greggio

La produzione petrolifera statunitense si avvia a segnare una crescita “esplosiva” quest’anno con l’impennata dei prezzi che potrebbe far passare in secondo piano un ulteriore crollo della produzione in Venezuela, secondo il report mensile dell’Agenzia Internazionale per l’Energia di questa mattina.

L’AIE ha alzato le previsioni per la crescita della produzione non-OPEC per quest’anno di 100.000 barili a 1,7 milioni di barili al giorno rispetto al report del mese scorso.

“Quest’anno promette di essere da record per gli Stati Uniti”, dichiara l’AIE.

“La crescita inarrestabile potrebbe portare gli Stati Uniti a segnare il massimo storico sopra i 10 milioni di barili al giorno (di produzione), spodestando l’Arabia Saudita e rivaleggiando con la Russia nel corso del 2018, ammesso che i limiti OPEC e non-OPEC restino in vigore”, spiega l’organizzazione con sede a Parigi.

I future del greggio USA scendono dello 0,39% a 63,70 dollari alle 6:02 ET (11:02 GMT), mentre il greggio Brent è in calo dello 0,40% a 69,03 dollari.

Gli investitori attendono i dati sulla produzione di petrolio da scisto USA con il report settimanale di Baker Hughes sul numero di impianti di trivellazione attivi previsto nel corso della giornata.

4. Wall Street vedrà una ripresa, riflettori sul blocco amministrativo e sui dati dei consumatori

I titoli azionari USA questo venerdì dovrebbero vedere una ripresa dalle perdite della seduta precedente, mentre gli operatori dei mercati seguono gli sviluppi delle discussioni sulla proroga dei fondi per evitare il blocco delle attività amministrative questo weekend.

Gli investitori attendono i dati preliminari sull’indice sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan relativo a gennaio previsto alle 10:00 ET (15:00 GMT).

Alle 6:03 ET (11:03 GMT) i future Dow blue chip salgono di 87 punti, o dello 0,34%, i future S&P 500 vanno su di 8 punti, o dello 0,30% mentre i future Nasdaq 100 salgono di 31 punti, o dello 0,46%.

Intanto, anche le borse europee sono positive, con i trader focalizzati su una nuova serie di report sugli utili delle compagnie.

I mercati azionari asiatici hanno chiuso al rialzo: l’ottimismo per le prospettive sulla crescita globale e i report positivi sugli utili delle compagnie continuano a supportare l’impennata all’inizio del 2018. Incoraggianti anche i dati di ieri che hanno mostrato che la crescita cinese nel 2017 è accelerata per la prima volta in sette anni.

5. Criptovalute in ripresa dopo il forte selloff

Dopo il grave selloff di questa settimana scatenato dalla minaccia di una regolamentazione del mondo delle criptovalute dopo che la Cina e la Corea del Sud hanno reso noto di essere pronte a lanciare una serie di misure normative finalizzate alla riduzione o addirittura al divieto delle attività legate alle valute virtuali, le altcoin hanno visto una ripresa questo venerdì.

Nonostante la possibilità di un divieto, gli investitori sono tornati sui mercati con la capitalizzazione totale di mercato delle criptovalute schizzata di oltre il 20% a quasi 600 miliardi di dollari dal minimo di circa 478 miliardi registrato mercoledì, portando ad una ripresa sia delle principali valute virtuali che delle “altcoin” meno famose.

Sul Bitfinex, il Bitcoin si attesta a 11.651 dollari 6:05 ET (11:05 GMT), con un balzo del 3,5%.

L’Ethereum, la seconda principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, schizza del 5,5% a 1.060,00 dollari sul Bitfinex.

Intanto, il token XRP del Ripple vede un’impennata di quasi il 15% a 1,63821 dollari sul Poloniex.

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